Costo energia: avremo fino a oltre 100 milioni in più di poveri

Costo energia: avremo fino a oltre 100 milioni in più di poveri

Un gruppo internazionale di scienziati ha pubblicato su Nature Energy (CLICCA QUI) uno studio che dimostra come l’impennata dei prezzi dell’energia innescata dal conflitto Russia-Ucraina potrebbe portare tra i 78 e i 141 milioni di persone nella povertà più estrema.

Gli studiosi, che hanno esaminato la situazione di 116 paesi, che coprono circa l’87,4% della popolazione mondiale, ricordano come il conflitto tra Russia e Ucraina abbia innescato una crisi energetica che ha colpito direttamente i costi energetici delle famiglie per il riscaldamento, il raffreddamento e la mobilità e, indirettamente, fatto aumentare i costi di altri beni e servizi.

Sulla base di una serie di analisi dei prezzi dell’energia, la ricerca mostra che i costi energetici totali delle famiglie aumenterebbero di una forbice che va dal 62,6 al 112,9%, contribuendo a un aumento del 2,7–4,8% della loro spesa. Si tratta, ovviamente di un’indicazione di media perché gli oneri dei costi energetici tra i gruppi di famiglie variano a causa delle differenze nella struttura della catena di approvvigionamento, nei modelli di consumo e nel fabbisogno energetico.

Secondo la ricerca, l’impennata dei prezzi del cibo e dell’energia potrebbe persistere “per i prossimi due anni”
e, nonostante gli sforzi dei governi per ridurre gli aumenti dei prezzi, la spesa complessiva delle famiglie è aumentata tra il 2,7% e il 4,8%,colpendo in particolare le fasce più deboli.

Gli alti prezzi dell’energia colpiscono le finanze delle famiglie in maniera diretta con l’aumento del prezzo del carburante che porta a più costose bollette energetiche, ma influiscono sulla produrre di beni e servizi facendo crescere i prezzi anche per quei prodotti, e in particolare per gli alimenti, che riguardano indirettamente le famiglie.

I prezzi globali dell’energia, dice il rapporto, aumentano a causa di una varietà di fattori, tra cui il conflitto geopolitico in corso, una rapida ripresa economica globale post-pandemia, la continua elevata dipendenza dai combustibili fossili e il grave squilibrio tra domanda e offerta di energia. Le economie emergenti risentono degli elevati costi di importazione del carburante e della carenza di carburante. Le opportunità mancate nel riorientare gli investimenti dopo la crisi del COVID-19, con enormi quantità di denaro utilizzate per rilanciare l’economia, e i precedenti lenti progressi nella transizione energetica si riflettono e hanno amplificato la dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili e influito sul costo della vita.

CV