Parkinson e malattie neurodegenerative : sperimentazione di Vitamina B1 del dottor Fancellu a Genova

Parkinson e malattie neurodegenerative : sperimentazione di Vitamina B1 del dottor Fancellu a Genova

Il Dott. Roberto Fancellu è un medico dell’ospedale San Martino di Genova. E’ un neurologo. In particolare, si è dedicato alle malattie di Atassia spinocerebellare.

Lo sentiamo anche perché sta sperimentando l’uso della Vitamina B1, o Thiamina, per contrastare le malattie neurodegenerative così come indica il dottor Antonio Costantini per il Parkinson e tante altre patologie analoghe.

Gli chiediamo come è nata la sua scelta, la sua passione per studiare il rimedio per una malattia neurodegenerativa così complessa? Quale è stato il suo percorso professionale?

Fancellu: mi sono laureato all’università di Varese. Poi ho fatto la specialità all’istituto neurologico di Pavia; poi ho lavorato per sei anni nel gruppo internazionale della bio medica, un gruppo di riferimento italiano e internazionale per le malattie neurologiche e di origine genetica. E li, in particolare, ci si occupava delle atassie spinocerebellari, oltre a un gruppo che si occupava di malattie microcondriali.

D: Il termine atassia indica un gruppo di malattie neurodegenerative, con una perdita progressiva dei movimenti, ma che presenta anche una cattiva coordinazione delle braccia e degli occhi. Quali sono i sintomi più frequenti?

Fancellu: Le malattie atassie cerebellari sono numerose, hanno come sintomo la difficoltà di coordinazione e si manifesta con difficoltà di equilibrio e di coordinazione; la scrittura ad esempio diventa difficoltosa, come pure la difficoltà di pronunciare correttamente le parole che si esprimono.

D: Come si arriva a una diagnosi?

Fancellu: Si inizia con la diagnosi clinica, dove il paziente riferisce i sintomi; poi il medico fa l’esame neurologico, decide di fare una risonanza magnetica che può mostrare una atrofia del cervelletto che è la zona colpita principalmente in queste malattie. Queste forme di atassie spinocerebellare sono numerose; ce ne sono alcune che possono essere acquisite, ma la gran parte sono di tipo genetico. Possono essere trasmesse in varie modalità genetiche.

D: Nel 2013, durante un convegno a Viterbo sulle malattie neurodegenerative, lei ha incontrato il dottor Costantini, della casa di Cura Villa Immacolata di Soriano al Cimino. Proprio in quei giorni, su una rivista scientifica avevano pubblicato un articolo del dottor Costantini sulla malattia di Friedrich. Il problema era che molti pazienti venivano dal Nord, e per molti di loro era difficoltoso spostarsi nel Lazio per seguirne una terapia. Per questo il dottor Costantini si rivolse a Lei? Partendo dalle atassie neurodegenerative, fu quella l’occasione per affrontare anche il problema della malattia del morbo di Parkinson?

Fancellu:  Il dottor Costantini all’epoca vedeva già diversi pazienti malati di Friedrich e Parkinson curandoli con dosi massicce di Thiamina. Io fui spronato, sollecitato dai pazienti stessi che mi chiedevano delucidazioni. In effetti, di terapie farmacologiche efficaci non ce ne era nessuna. Ho quindi consultato il dottor Costantini che immediatamente mi ha inviato una serie di articoli in cui descriveva l’efficacia della Thiamina nella malattia di Friedrich e del Parkinson. I pazienti erano tanti e una parte di pazienti del nord sono venuti a Genova dove ne ho visto un certo numero. Io seguo a Genova circa 25 pazienti con la malattia di Friedrich attraverso la somministrazione della Thiamina. I risultati dell’atassia non sono eclatanti come nella malattia del Parkinson. Ma bisogna considerare alcune questioni: primo i pazienti del Parkinson sono più anziani, mentre i pazienti con l’atassia del Friedrich sono più giovani. Questo significa che i danni nelle strutture cerebrali sono maggiori nei pazienti con l’Atassia di Friedrich. Forse bisognerebbe trattare i pazienti immediatamente all’inizio della malattia per riuscire ad avere dei risultati straordinari. Sicuramente i risultati ci sono, i pazienti riescono ad avere un pochino più di coordinazione, a camminare meglio, ad avere meno stanchezza e meno fatica.

D: I risultati dei malati del morbo di Parkinson sono migliori rispetto all’Atassia di Friedrich?

Fancellu: Si sono migliori; sono anche più evidenti: il tremore si riduce notevolmente e i pazienti sono più rapidi nei movimenti.

D: Questo soltanto attraverso la Thiamina, o anche con la somministrazione della Levodopa?

Fancellu: Il trattamento con Thiamina non ha richiesto un aumento della Levodopa nei pazienti che la facevano.

D: E i risultati della somministrazione massiccia della Vitamina B1?

Fancellu: i risultati sono buoni;

D: Il Parkinson è una malattia terribile, invalidante da un punto di vista motorio e del sistema nervoso. Senza suscitare inutili e dannose speranze per tanti malati, Lei pensa che la cura attraverso la somministrazione massiccia della Vitamina B1 possa almeno arrestare il decorso della malattia del morbo di Parkinson?

Fancellu: per rispondere a questa domanda ci vuole uno studio più completo e più organizzato. Una parte è quello che stiamo cercando di fare a Genova: fare una sperimentazione in doppio cieco, quindi alcuni pazienti prenderanno la terapia, altri prenderanno solo un placebo. Nè il medico, né il paziente sa con quale farmaco è trattato quel paziente. Alla fine dell’anno di sperimentazione vedremo se il gruppo dei pazienti che ha preso la Thiamina è migliorato di più rispetto al gruppo di pazienti che ha preso il placebo.

D: Quando inizierà la sperimentazione?

Fancellu: Per organizzare la raccolta di fondi e fare le domande al comitato etico, si potrebbe cominciare a partire da settembre. Per la durata di un anno.

 

Per il momento esiste la documentazione dei pazienti malati di Parkinson curati con la Thiamina dal dottor Costantini sin dal 2011, con immagini video e audio che mostrano i pazienti prima e dopo la cura. Il giudizio ai lettori di ultima edizione.eu.

Giuseppe Careri