Il SI vince il referendum con il 69% dei voti – di Giuseppe Careri

Il SI vince il referendum con il 69% dei voti – di Giuseppe Careri

Conclusa in perfetto ordine la competizione elettorale relativa al Referendum e alle elezioni regionali 2020. Le proiezione dei dati certificano la vittoria del SI sul taglio dei Parlamentari con il 69,64% dei voti. La nuova legge prevede l’abolizione degli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione: Alla Camera i Deputati saranno ridotti da 640 a 400, mentre al Senato da 315 saranno ridotti a 200 unità.

Malgrado il grande recupero degli ultimi giorni il No si è fermato al 30,36% dei voti. Per la verità era un risultato scontato, considerando che il Parlamento aveva approvato il taglio con il 97% dei parlamentari. Quindi una sconfitta del No che ha raggiunto comunque un numero considerevole di voti dagli elettori appartenenti a più Europa, Calenda, e anche svariati partiti e associazioni.

L’altro dato che risalta dalle elezioni regionali è il risultato clamorosi raggiunto in alcune regioni: la vittoria del Centro Destra sulla Regione Marche conquistata con il Giovane Acquaroli con quasi il 50% dei voti, secondo le ultime proiezioni.

La Toscana era l’altra Regione che il Centro Destra ha tentato di vincere senza però riuscirci. Ha vinto infatti la coalizione di Centro Sinistra con Giani, con il 48% dei voti, sempre secondo le proiezioni.

E poi le altre Regioni con il voto plebiscitario dato a Zaia nella Regione Veneto con il risultato di oltre il 76% dei voti. Scontate, ma con il senno di poi, le vittorie di De Luca in Campania, e di Emiliano in Puglia con circa il 46% dei voti.

Ha destato grande stupore, invece, la sconfitta del PD e dei 5 stelle in Liguria, l’unica Regione dove il Governo giallorosso aveva fatto l’accordo per il giornalista Sansa. E’ finita con la vittoria di Giovanni Toti con un voto, il 55%, superiore di 20 punti dalle ultime elezioni regionali.

I 5 stelle, dal canto loro, hanno raggiunto l’obiettivo che si erano prefissi da sempre: portare a casa la vittoria del Referendum con il taglio dei parlamentari.

Una vittoria identitaria voluta soprattutto da di Maio che nelle ultime settimane si è impegnato nella propaganda del taglio ai Parlamentari in tutta Italia.

La vittoria referendaria non può nascondere, però, il magro bottino conquistato dai 5 stelle alle elezioni regionali. Dove i voti sono stati veramente pochi, con variabili del 4% fino al 12% circa. Certo, tutti sapevano  che nei territori i 5 stelle non sono ancora integrati ne strutturati, e quindi il risultato non appare del tutto inaspettato.

Chi esce rafforzato da queste elezioni è il Partito Democratico di Zingaretti che, soprattutto in Toscana, Campania e Puglia, ha ottenuto un grande risultato elettorale con un elevato e soddisfacente numero di voti.

Per la Lega è sfumata, come già in Emilia Romagna, l’assalto alla roccaforte Toscana. Il candidato del Centro Sinistra, Giani, è strutturato nel territorio e i Sindaci di diversi paesi toscani hanno fatto endorsment per lui e per il Partito Democratico.

Per Salvini rimane la soddisfazione di aver aggiunto le Marche alle 14 Regioni del Centro Destra, contro le 5 del Centro Sinistra.

Aumenti di voti anche per  la Meloni di Fratelli d’Italia. Il suo candidato ha conquistato la regione delle Marche, da sempre di sinistra, dove può mettere la sua bandierina.

In definitiva un terremoto mancato sia per il Governo Giallorosso, sia per Zingaretti all’interno del suo partito.

Chi sfrutterà la vittoria del Referendum saranno i 5 stelle che già rilanciano il taglio degli stipendi dei parlamentari, facile battaglia elettorale, come lo è stato il taglio dei Parlamentari.

L’altro vincitore, di cui in queste elezioni si è parlato poco, è il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che vede il suo esecutivo navigare in acque tranquille fino alla fine della legislatura e all’elezione del Presidente della Repubblica.

Certo ci si dovrà mettere subito al lavoro per gestire il Recovery Fund e mettere in cantiere la riforma elettorale. Saranno battaglie dagli esiti incerti, da seguire con attenzione. Quello sarà il momento della verità per tutti.

Giuseppe Careri