Zaia e Coronavirus: fu vera gloria?

Zaia e Coronavirus: fu vera gloria?

Salvatore della Patria o bluff?, o meglio, solo un grande comunicatore? Magari con i soldi dei contribuenti, insinua qualcuno che sarebbe curioso di vedere tra le pieghe del bilancio della Regione Veneto cosa costi la presenza a tempo pieno su radio e televisioni locali del Presidente. Ovviamente, parliamo di Luca Zaia rimandato a furor di voto ad occupare la poltrona più importante di Palazzo Balbi di Venezia, dove ha sede la Regione Veneto.

Che la realtà fosse diversa da quella raccontata si cominciò a capire ai tempi del litigio di Zaia con Andrea Crisanti cui il Presidente si era affidato sin dagli inizi per affrontare la prima fase della pandemia. Dopo il trionfo alle recenti regionali, però, sempre più apertamente giungono verso la Regione critiche molto decise, a partire da quelle provenienti proprio dal mondo della sanità. Del resto, i dati non sono incoraggianti, né più né meno come quelli di numerose altre parti d’Italia.

Zaia ha perso il “tocco taumaturgico” che era considerato prerogativa di tanti monarchi francesi e inglesi” e che, evidentemente, si era esteso al Veneto in regime leghista? Senza abbandonarsi al quesito, la stampa regionale e locale comincia a farsi sentire. Persino quella della stessa patria trevigiana da dove viene Zaia.

“Oggi Treviso”, infatti, non ci mette molto ad andare al sodo: “A Treviso vi sono 104 ricoverati per Covid, 25 in terapia intensiva, mentre le agenzie funebri sono sotto pressione”. Il giornale di casa parla apertamente di una curva dei contagi ” da giorni completamente fuori controllo, con numeri in continua ascesa e assolutamente in controtendenza rispetto a quelli del resto d’Italia”, con il risultato di registrare positivo un tampone ogni quattro effettuato.  La colpa?: ” Zona gialla e assembramenti ingovernati”.

“Oggi Treviso” prosegue: “Da oltre una settimana il Veneto è di gran lunga la prima regione in Italia per numero di nuovi contagi, il doppio della Lombardia che ha il doppio degli abitanti del Veneto e che fa molti più tamponi del Veneto. La percentuale dell’8,41% dichiarata dal presidente Zaia è del tutto errata”. Infine, il giornale trevigiano ricorda: “la scorsa settimana il Covesap ( Coordinamento Veneto Sanità Pubblica CLICCA QUI )  aveva inviato una lettera al ministro Speranza e al governatore Zaia. Oggi, in assenza di risposte, ha rilanciato l’SOS: al Governo, affinché classifichi urgentemente il Veneto in zona arancione se non addirittura rossa; a Zaia perché oltre a misure di contenimento del contagio realmente efficaci, stanzi immediatamente al Ministro della Salute, On. Roberto Speranza, di rivalutare con urgenza l’attuale congrue risorse per il reclutamento di personale sanitario specializzato”.

A proposito del personale, era già intervenuta in precedenza l’Arena di Verona ( CLICCA QUI ) con un articolo dal titolo drammatico: «Ospedali al collasso, cosa succede in Veneto?». La rabbia dei medici

Si parte dal racconto raccolto tra i medici dell’ospedale Fracastoro  di un “paziente covid” che ha passato nove giorni al pronto soccorso perché impossibile trovargli un’adeguata sistemazione, per proseguire con una denuncia da parte di Ivano Dal Dosso, segretario aziendale dell’Anaao Assomed (l’associazione dei medici dirigenti) per l’Ulss 9 Scaligera, che è anche chirurgo al «Fracastoro»: «Siamo in una situazione al limite della rottura, fino a quando si potrà reggere ancora? Tutti gli operatori sanitari sono chiamati a turni massacranti di lavoro, oltre il limite dello stress psico-fisico. La carenza di personale, oltre che cronica perché figlia di scelte politiche scellerate e di un’assente politica di programmazione sanitaria, oggi è drammatica: mancano 1.322 medici in Veneto». E infine: «Dietro l’angolo saremo chiamati ad affrontare la “epidemia nascosta”, quella dei tumori che non vengono diagnosticati perché si ritardano i programmi di screening, presa in carico e cura».

Se  Manzoni si chiese di Napoleone “Fu vera gloria? Ai posteri l’ardua sentenza”, cresce il numero dei veneti che cominciano ad essere talmente preoccupati da non avere alcuna intenzione di aspettare il responso dei posteri ….

Ilaria Diotallevi