Jfk il Presidente – di Giuseppe Careri

Jfk il Presidente – di Giuseppe Careri

Il 25 novembre si terrà nel cimitero americano degli eroi di Arlington una commemorazione in onore del Presidente degli Stati Uniti John Fitzgeral Kennedy a 57 anni dal suo assassinio.

Novembre 1963; l’auto presidenziale con a bordo John Fitzgerald Kennedy e sua moglie Jaqueline Bouvier, seguiti dalla loro scorta, percorrono in una giornata piena di sole la strada principale di Dallas, nel vecchio Texas.

Dall’alto di un edificio che domina la strada partono alcuni colpi di fucile che colpiscono JFK alla testa. Gli uomini della scorta, colti di sorpresa; tentano di proteggere il corpo del Presidente che ha declinato la testa sanguinante sulla spalla della moglie Jackie. In realtà, secondo una ricostruzione accurata di Gianni Bisiac, giornalista televisivo della TV pubblica, pubblicata su un suo libro dal titolo il Presidente, i colpi di fucile sarebbe partiti da quattro postazioni diverse. Un mistero che non si è mai più chiarito. Lee Harvey Oswald, catturato subito dopo l’assassinio del Presidente, viene poi catturato dai poliziotti dei servizi segreti. Mentre viene accompagnato dagli uomini della Cia al posto di polizia, viene a sua volta ucciso da un colpo di pistola sparato da Jack Ruby, spuntato tra un nugolo di persone.

JFK era stato eletto Presidente degli Stati Uniti a soli 43 anni. Il 20 gennaio del 1961 prestò giuramento a Washington come 35° Presidente degli Stati Uniti. Nel suo discorso d’insediamento alla Casa Bianca fece riferimento alla necessità di introdurre nell’America democratica i Diritti Civili contro la tirannia, la povertà e la guerra. John Kennedy nasce nel Massachussets, a Brookline, nei pressi di Boston, il 29 maggio 1917. Suo padre Joseph Patrick e Rose Fitzgerald, entrambi di origini irlandese, sono già immersi nella politica. Joe, il padre, è un senatore di Boston, mentre la madre fu sindaca per due volte nella ricca città bostoniana.

JFK fu il promotore del new deal, la “nuova frontiera”, e fu subito acclamato dalla popolazione più povera dell’America. Ben presto si trovò ad affrontare problemi politici e di equilibrio mondiali a partire dalla crisi dei missili a Cuba indirizzati verso gli Stati Uniti nell’ottobre del 1962. Con decisione immediata JFK decide l’embargo verso Cuba per fiaccarne la resistenza ed evitare così un conflitto atomico con l’Unione Sovietica che rischia di coinvolgere il mondo intero. In un momento così drammatico e di pericolo per la pace, s’inserisce anche la voce di Papa XXIII che telefonò a Kusciov e Kennedy per una soluzione pacifica del conflitto. Dopo il mancato pericolo, Papa Giovanni e JFK furono chiamati i seminatori di pace raffigurati insieme in una bella copertina del Radio Corriere.

Dopo la costruzione del “Muro” della vrergogna avvenuto nel giugno del 1963, il nuovo Presidente degli Stati Uniti fece una visita storica alla città di Berlino dove pronunciò la famosa frase in tedesco “Ich bin ein Berliner”, siamo tutti berlinesi. Sei mesi dopo fu assassinato.

A dispetto della sua figura e del suo bell’aspetto, John Kennedy era un uomo fragile. Subì una delicata operazione alla schiena che lo rese sofferente per tutta la sua breve vita. Questo non gli impedì comunque  di viaggiare in lungo e largo in Europa; come molti americani allo scoppia della Seconda Guerra Mondiale si arruolò nella marina militare. Fu assegnato a una missione in  Estremo Oriente a bordo di una motosilurante al comando di tredici uomini. Fu speronato da un cacciatorpediniere giapponese; morirono due uomini dell’equipaggio e lui salvò gli altri soldati chiamando aiuto e nuotando fino a un isola. Per questa sua eroica impresa fu decorato con due medaglie al valore. Andò male a suo fratello maggiore, Joseph che perse la vita a bordo di un cacciabombardiere.

John Kennedy conquista la carica di Senatore e all’età di 36 anni sposa Jaqueline Bouvier più giovane di lui di 13 anni. Ebbero due figli, Caroline e John John. Jackie e Kennedy rappresentano il meglio della gioventù americana, anche se il loro rapporto coniugale viene minacciato dalle continue infedeltà dell’allora Senatore del Massachusetts che continuarono anche dopo la conquista della Casa Bianca.

Jackie minacciò il divorzio, ma fu convinta dal padre di John a rinunziare per non compromettere la vita politica di JFK verso la Presidenza degli Stati Uniti.

Kennedy da Presidente frequenta ambienti culturali del suo entourage e quello di cantati celebri. Fa amicizia con Frank Sinatra e con attori famosi, tra i quali Peter Lawford, un attore inglese naturalizzato americano e cognato di Kennedy per aver sposato la sorella Patricia. Ed è proprio in questo ambiente che nasce il Flirt più famoso di Kennedy con Marylin Monroe.

In una serata in onore dei 45 anni del Presidente, Marylin Monroe cantò la famosa canzone “Happy Birthday, President, inviando a JFK un bacio caloroso. Fu un pettegolezzo? Sembra di no! Ma questo augurio femminile della bellissima Marylin non modificò certo l’immagine di un mito eletto Presidente da tutti gli amanti della libertà e della giustizia sociale.

Giuseppe Careri