Coronavirus nuove regole per ristoranti, bar, ecc ecc – di Giuseppe Careri

Coronavirus nuove regole per ristoranti, bar, ecc ecc – di Giuseppe Careri

Nell’ultimo Dpcm notturno del Consiglio dei Ministri è stato varato un nuovo bollettino sulle misure di ristrettezze da adottare in Italia nei prossimi 30 giorni. Il provvedimento riguarda vari settori commerciali, sportivi e privati. I ristoranti saranno costretti a chiudere i battenti alle 24 ed i bar, a loro volta, chiuderanno alle 21 con il divieto ai clienti di sostare fuori del locale per il problema degli assembramenti. Saranno vietate poi le manifestazioni sportive amatoriali, ma si potrà continuare a frequentare le palestre. Sono stati confermati i limiti di presenza negli stadi all’aperto nella misura di 1000 unità, mentre per le gare sportive al chiuso ci sarà il 15% degli sportivi in base alla capienza dello stadio.

Un tema scottante è stata poi la proposta di autorizzare le lezioni a distanza negli Istituti Superiori fatta da alcuni Presidenti di Regione per alleggerire anche il trasporto su autobus, metropolitane e treni. Infatti la proposta dei Presidenti parte dal presupposto che il trasporto urbano sia fonte di contagi per la massa di persone interessate. Ma ridurre la capienza nei mezzi di trasporto dall’80% al 50% non risolve certo il problema della ressa e dei contagi perché occorrerebbero più mezzi e personale viaggiante che al momento sembra non ci siano.

C’è poi un capitolo del Dpcm che riguarda le feste in famiglie private dove, se non si è conviventi, non vi possono partecipare più di sei persone. A tale riguardo il Ministro della Salute Speranza in una intervista TV rilasciata a Fazio ha dichiarato: “Intanto, quando c’è una norma, va rispettata; In questi mesi gli italiani hanno dimostrato di non avere bisogno di un carabiniere o un poliziotto a controllarli personalmente. Ma è chiaro che aumenteremo anche i controlli, ci saranno segnalazioni”.

Sulle “segnalazioni” del vicino è scattata una dura polemica. Si è parlato di Stasi, di controlli polizieschi e altro. Ma il Ministro, in un’altra trasmissione Di Martedì, condotta da Floris, ha chiarito senza indugi che in realtà lui confida nella fattiva collaborazione delle famiglie che hanno già dimostrato nei primi mesi di pandemia di essere consapevoli dei rischi che corriamo.

Il Ministro Speranza è stato poi “supportato” anche dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha dichiarato “non manderemo la polizia nelle case private”.

Nel Dpcm appena licenziato c’è anche il divieto delle gite scolastiche e delle settimane bianche. Si studia poi di aumentare dal 50% al 70% lo Smart Working nei servizi pubblici e della Pubblica Amministrazione per alleggerire i contagi nei mezzi di trasporto e negli uffici. Infine si è ridotta la quarantena da 14 a 10 giorni purché siano dichiarati guariti attraverso un solo tampone.

Queste di massima sono le decisioni dell’ultimo Consiglio dei Ministri resosi necessario per l’aumento dei positivi nelle ultime settimane.

Ieri i contagiati sono stati quasi 6 mila, mentre i morti sono aumentati a 41 a fronte di quasi 113 mila tamponi. Quello che preoccupa maggiormente il Comitato Scientifico e l’Istituto Superiore di Sanità è l’aumento dei ricoverati in Terapia Intensiva di 62 unità, per un totale di 514 persone.

Per la verità si può ancora affermare, in totale coerenza con i dati dei positivi generali,  che il nostro paese ha comunque minori contagi rispetto ai maggiori paesi Europei, Francia, Spagna, Inghilterra e nel resto del Mondo, Usa, Brasile, India.

Ora si tratta di prestare particolare attenzione negli assembramenti e a rispettare le norme del distanziamento fisico, delle mascherine da indossare in quasi tutti i luoghi, anche quelli all’aperto, e di continuare la cura personale soprattutto delle mani.

C’è fermento nelle città, nei comuni, nelle Regioni; c’è anche preoccupazione per l’aumento dei positivi da ormai dieci settimane.

Occorre contrastare dunque quei comportamenti che negano l’esistenza del coronavirus, di coloro che gridano nelle manifestazioni di piazza contro tutto e contro tutti, e anche di coloro che minacciano gli operatori dell’informazione che tentano di svolgere il loro lavoro, malgrado le minacce e gli insulti di esagitati.

Certo, dopo la prima ondata dell’epidemia ci sono stati degli errori, o presunti tali, da parte del Governo per aver lasciato aperti alcuni locali da ballo, una movida aggressiva soprattutto nei week end, e rientri da zone “infettate” che hanno aumentato i positivi. Ma si è dovuto tener conto dell’economia ormai al collasso, con migliaia di postiti di lavoro persi, imprese fallite, negozi chiusi, famiglie ridotte sul lastrico. Adesso siamo alla seconda fase.

Le ultime misure restrittive dovrebbero funzionare se ognuno di noi darà il proprio contributo e se il Governo e lo Stato assisteranno soprattutto i più deboli. In attesa di un vaccino.

Giuseppe Careri