Calcio: i club vogliono gli stadi pieni al 25% – di Giuseppe Careri

Calcio: i club vogliono gli stadi pieni al 25% – di Giuseppe Careri

Situazione sempre più preoccupante in tutta Europa per l’aumento dei contagi del Covid–19. In Francia, nell’ultima settimana, ci sono stati ben 85 mila contagi. Solo nelle ultime 24 ore 16 mila persone infettate e 52 morti. Le terapie intensive sono vicino al collasso con 1050 ricoverati. A causa del notevole aumento dei contagi, la Francia ha annunciato nuove restrizioni per bar e ristoranti. Nel 50” dei dipartimenti i prefetti sono stati autorizzati ad applicare misure restrittive a locali e alla popolazione.

In Gran Bretagna ci sono stati oltre 6,600 contagi nelle ultime 24 ore con 40 morti. I tamponi effettuati sono stati oltre 200 mila.

Migliore la situazione in Italia, anche se i contagi giornalieri continuano ad aumentare. Nell’ultimo giorno, infatti ci sono stati quasi 1800 contagi con 20 morti e circa 108 mila tamponi.

Il Ministro della Salute Roberto Speranza invita alla cautela. Dopo un incontro con i colleghi europei impegnati nella lotta contro il virus, ha detto: “E’ ancora dura: i prossimi mesi non saranno facili e ci sarà bisogno di tutti”.

Il Governatore della Liguria Giovanni Toti ha emesso un’ordinanza per obbligare i cittadini a indossare la mascherina anche nei luoghi aperti. Così pure il Governatore della Campania e altre città minori.

Come si può constatare, la situazione è diventata particolarmente difficile. Occorre un alto senso di responsabilità da parte dei cittadini per arginare quanto più possibile il fenomeno del contagio.

Per la verità il Ministero della Salute vigila in continuazione sull’evoluzione della pandemia e dei rischi che riguardano soprattutto l’aumento dei ricoveri nelle terapie intensive.

Ma c’è una parte della società che, per contro, ha difficoltà a gestire le imprese produttive a causa della pandemia.

Tra queste le società di calcio, i club, che hanno richiesto la riapertura degli stadi dove hanno ottenuto, per il momento, la presenza di 1000 persone con mascherine, distanziate nei vari settori dello stadio di calcio. Più volte il Comitato Scientifico del Ministero della Salute ha sottolineato la pericolosità di tale iniziativa.

Per varie ragioni è passata la tesi della presenza, in contrasto con le tante restrizioni adottate in altri settori. Ma l’ingresso di soli 1000 spettatori non bastano ai vari club e alla conferenza delle regioni che hanno chiesto di poter aumentare la presenza degli spettatori negli stadi fino al 25% della capienza totale.

Si è aperto, quindi, un contenzioso con il Ministero della Salute che ha fatto sapere che prima degli spettatori negli stadi occorre vedere i risultati del virus nelle scuole se sarà contenuto o. viceversa preoccupante. Per il momento il Governatore del Lazio è contrario all’iniziativa di aprire gli stadi al 25% degli spettatori.

Colpisce, all’opinione pubblica, una richiesta che va contro corrente alla lotta contro i contagi e al pericolo di intasare ulteriormente le terapie intensive. Certo, c’è un problema economico all’origine della richiesta. Ma non sempre la parte economica può ignorare un problema sanitario di così grande importanza.

Nell’udienza del Mercoledì a San Pietro, Papa Francesco ha detto: “Si ascoltano di più le grandi compagnie finanziarie anziché la gente o coloro che muovono l’economia reale. Si ascoltano di più le compagnie multinazionali che i movimenti sociali. Volendo dire ciò con il linguaggio della gente comune: si ascoltano più i potenti che i deboli e questo non è il cammino, non è il cammino umano”.

Ecco, nessuno disconosce le legittime richieste dei club. Ma le finanze del calcio si possono risanare anche con strumenti diversi dalle loro richieste, ad esempio  tagliando ingaggi milionari che spesso offendono il buon senso dei cittadini comuni. Peraltro l’aumento vertiginoso dei contagi obbligherà milioni di cittadini, di gente comune, ad altri importanti sacrifici e a dolorose rinunce. Ed è bene che questi grandi sforzi siano condivisi da tutti, nessuno escluso.

Zingaretti ha fatto la sua parte. Adesso la facciano tutte le altre regioni rinunciando per il momento al 25% di presenza di spettatori negli stadi. La vita delle persone vale molto di più di una partita di calcio.

Giuseppe Careri