Discoteche chiuse vietato ballare – di Giuseppe Careri

Discoteche chiuse vietato ballare – di Giuseppe Careri

E’ l’ultima ordinanza emanata dal Ministro della Salute Roberto Speranza: chiuse tutte le discoteche e sale da ballo all’interno e all’esterno dei locali almeno fino al 7 settembre e obbligo di indossare mascherine dalle 18 alle 6 del mattino nei luoghi e piazze all’aperto dove non è possibile evitare l’assembramento fisico dei cittadini. La decisione del Ministero della Salute è arrivata il giorno dopo Ferragosto per consentire alle imprese impegnate nel tempo libero di realizzare gli ultimi introiti in vista della chiusura di cui si parlava ormai da giorni. Per la verità la decisione del Ministro arriva dopo una settimana negativa di contagi aumentati oltre la soglia di 500 casi al giorno. Per spiegare la stretta sulle discoteche e sale da ballo il Ministro della Salute si è rivolto in particolare ai giovani attraverso una dichiarazione apparsa sul quotidiano la Repubblica: “Aiutateci a tenere sotto controllo il contagio. Tra meno di un mese dobbiamo riaprire scuole e università in sicurezza. E non possiamo sbagliare; dipende dai nostri comportamenti e tutti, a cominciare dai ragazzi, dobbiamo esserne consapevoli”.

L’ordinanza del Ministro ha provocato polemiche tra i sostenitori della chiusura e di quanti ritengono, come il Governatore della Liguria,  un errore chiudere d’estate le discoteche e le sale da ballo. Linus, direttore di Radio Deejay, sostiene invece che riaprire le discoteche fosse stato un errore madornale; come si poteva pensare, dice a Repubblica, “che si potesse ballare mantenendo una distanza di due metri l’uno dall’altro”?

Per placare l’ira di alcuni Presidenti di Regione e, soprattutto, dei gestori dei locali costretti a chiudere, il Governo studia l’attivazione di una serie si sostegni economici al settore. Ma il sindacato delle imprese di intrattenimento  ha deciso di presentare un ricorso urgente al Tar del Lazio per la riapertura immediata delle aziende colpite dall’ordinanza che è stato però respinto. Del resto. l’intervento del Governo nasce principalmente per limitare l’aumento dei contagi avvenuti, soprattutto nelle ultime due settimane, con contagi superiori ai 600 casi e con l’indice  Rt superiore ad 1 in nove regioni.

In una dichiarazione rilasciata a Timeline di Sky Tg 24 il Professor Crisanti dell’Università di Padova ha dichiarato: “Lo stop alle discoteche è un provvedimento coraggioso, coerente, che mette fine a una babele di voci e di provvedimenti, e che sicuramente dà un segnale ai giovani, e avrà un impatto sulla trasmissione del virus, perché le discoteche sono un luogo dove sicuramente è favorita la diffusione del virus”.

La chiusura dei locali da ballo e i controlli della movida nascono, come ha sottolineato il Ministro Roberto Speranza, soprattutto dalla preoccupazione della prossima apertura delle scuole che non possono rischiare una nuova chiusura dell’anno scolastico.

A rinfocolare le polemiche sulla pandemia, scendono in campo anche attori famosi come Madonna, negazionista, e Sharon Stone che ha avuto una malata di Covid in famiglia. Oppure una star internazionale, Miguel Bosè, figlio di Lucia Bosè morta per coronavirus, che sponsorizza una manifestazione di piazza a Madrid per negare l’esistenza del virus. Insomma, si rischia di fare confusione soprattutto tra i giovani. E allora occorre ricordare il numero dei morti, dei contagiati in Italia e nel mondo e dei dati pubblicati da comitati scientifici peraltro non contestabili.

Nelle ultime 24 ore ci sono stati 642 nuovi contagi e 7 morti. In totale oltre 255 mila casi. Nel mondo quasi 22 milioni di contagi. Aumentano purtroppo i ricoveri in terapia intensiva.

Per difendersi dal contagio ovviamente non basta chiudere le discoteche e le sale da ballo. A questo si deve aggiungere un maggiore controllo alle frontiere, negli aeroporti e nei caselli autostradali. Fare tamponi a tutti coloro ch rientrano da una vacanza all’estero, sia la Grecia, la Croazia, la Francia o la Spagna. E’ ormai noto che la diffusione del virus “cammina” con le nostre gambe. E allora bisogna isolare, attraverso la quarantena, tutti coloro che sono positivi. Per fare questa non è sufficiente l’ordinanza di un Ministro o l’isolamento di un Cluster.

Occorre che tutti, giovani e non, siano convinti delle misure adottate dal Governo e le rispettino per il loro bene e per quello dei loro familiari.

Giuseppe Careri