Fucilati otto reclusi per droga in Indonesia. Sette gli stranieri. L’Australia ritira l’ambasciatore

Fucilati otto reclusi per droga in Indonesia. Sette gli stranieri. L’Australia ritira l’ambasciatore

L’Australia ha già richiamato il proprio ambasciatore. Indonesia ai ferri corti con la comunità internazionale dopo che il suo governo ha deciso di andare avanti con la fucilazione di otto persone coinvolte in fatti di droga. Sette di loro erano stranieri provenienti da Australia, Nigeria, Brasile e Ghana.

All’ultimo momento l’unica donna del gruppo, la filippina Mary Jane Fiesta Veloso non è stata portato davanti al plotone di esecuzione per motivi che non sono stati ancora resi noti. Un decimo carcerato, un francese, non faceva parte del gruppo perchè è ancora in corso il suo processo di appello.

I nove erano stati informati sulla prossima esecuzione qualche giorno fa. Le proteste dei familiari e dei governi dei paesi di appartenenza, cui si sono poi aggiunte le parole del Segretario delle Nazioni Unite non sono state sufficienti. Tutte le organizzazioni contro la pena di morte sono scese in piazza in tutto il mondo.

Ban Ki-moon aveva ricordato  che a livello internazionale la pena di morte è accettata solo per gravissimi crimini e quelli di cui erano accusati i dieci non rientrerebbero  tra questi. Le autorità indonesiane, si erano limitate a rispondere che il Paese sta vivendo una vera e propria emergenza a causa della diffusione degli stupefacenti.

L’Indonesia ha introdotto nuovamente la pena di morte per reati connessi alla droga solo dal 2013, dopo cinque anni di moratoria e solo in questo  primo periodo del 2015 erano state eseguite sei esecuzioni.