Un robot “umano” accoglie i pazienti del Policlinico Campus Biomedico di Roma. L’ultima frontiera della robotica di servizio

Un robot “umano” accoglie i pazienti del Policlinico Campus Biomedico di Roma. L’ultima frontiera della robotica di servizio

E’ alto 1.80 metri e pesa 300 chili: le fattezze e i movimenti sono quelle di un robot ma la sua voce sembra quella di un essere umano. Umane poi, appaiono anche le intenzioni, vista la gentilezza con cui offre il suo aiuto. Eppure, sempre di un complicato intreccio di fili e circuiti si tratta.

Il robot che è stato appena messo in funzione al Policlinico Campus Biomedico di Roma, nella zona all’estremo ovest della città, rappresenta l’ultima frontiera nel campo della robotica di servizio. Utilizzato per accogliere i pazienti all’ingresso dell’ospedale e per fornire informazioni sui servizi erogati, il robot “umano” ha dispensato saluti e strette di mano ai pazienti che gli si avvicinavano.

“Ciao” e “posso essere d’aiuto?” sono solo le frasi più semplici che il robot è in grado di pronunciare, con voce metallica ma stranamente cortese. Perfettamente in grado di muoversi in modo autonomo, evitando gli ostacoli, il robot è stato utilizzato in particolare per sensibilizzare gli ospiti sull’importanza della donazione del sangue. Non è mancata, poi, la disponibilità della macchina di ultima tecnologia ad accompagnare gli stessi pazienti al centro trasfusionale. robot3.piccola

L’impatto del robot-umano sulle persone dovrà essere valutato nel corso del tempo. Di sicuro però non è mancata fin da subito la curiosità di scoprirne le capacità. Altrettanto ovvia è anche la sensazione di “freddezza” che ha trasmesso una macchina impegnata nel tentativo di istaurare un rapporto umano. Il servizio erogato, lì dove a fornire le informazioni sia una macchina, appare ad ogni modo più preciso.

Il Direttore generale del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico annuncia poi che la futura generazione della robotica di servizio sarà in grado di percepire le emozioni dei pazienti e rispondere con altrettanta “emotività”.

Il prossimo passo quale sarà? Gli addetti al momento impegnati nei diversi punti informazione degli ospedali (e non solo) verranno sostituiti da robot tecnologici ed efficienti? Anche i nostri infermieri, un domani, saranno duri come l’acciaio?

Isadora Casadonte