Contro i magistrati. Ma loro scrivono le leggi con i piedi

Contro i magistrati. Ma loro scrivono le leggi con i piedi

Gravissimo quello che sta accadendo. Il Governo, intero, lancia in resta contro la Magistratura. Mentre il Guardasigilli tace. E a noi non resta che attendere parole di buon senso da parte del Presidente della Repubblica.

Scrivono delle leggi con i piedi. Ignorano le Direttive europee, da noi sottoscritte, non si preoccupano minimamente del rilievo costituzionale di quanto introducono nell’Ordinamento e, poi, se la prendono con i magistrati che non le applicano. Forse bisognerebbe che proprio al più presto la Corte Costituzionale fosse adita per chiarire le cose.

Ma purtroppo gli statisti latitano e tutto è spietatamente e cinicamente buttato in propaganda elettorale. Giorgia Meloni sa benissimo che può giocarsi solo la carta populista sui migranti per le prossime elezioni europee. Persino il proprio Ministro del tesoro continua a parlare di “scelte difficili”, che poi significa far pagare sempre ai soliti il conto, e visto che le elezioni saranno decise dalle condizioni del portafoglio della gente, ecco che la si butta in caciara. Ovviamente solleticando il peggio e non peritandosi persino a rappresentare in maniera distorta come stanno davvero le cose. E’ oramai risaputo da tutti che grazie alle Ong arriva solo il 10% dei migranti. E che questi sono raccolti in mare in caso di difficoltà, altrimenti arriverebbero da soli a sbarcare sulle nostre coste.

Ma le bugie e le mezze verità costituiscono la stessa cifra che ha fatto andare in un certo modo le elezioni del settembre 2023, assieme all’incapacità del centrosinistra di offrire alternative serie e realistiche. Del resto, bugie e mezze verità, poi, potranno poi essere messe sotto silenzio … perché era campagna elettorale. Ed è probabile che tutte queste polemiche con il resto d’Europa saranno riposte sotto il tappeto quando arriveremo al dunque con lo sforamento di bilancio, che ci serve, e con il debito pubblico che stiamo facendo crescere a dispetto di tutto il grande chiacchierare degli anni passati.

Intanto, però, si fanno gravi guasti istituzionali con la Presidente del Consiglio che direttamente se la prende  con un magistrato. Perché gli errori della Magistratura, magari dei singoli giudici, non si curano con la denigrazione e gli attacchi personali. Queste cose che le lascino fare ai loro amici alla Orban o alla Netanyahu. Le leggi vanno scritte con competenza e non sulla base di una furia ideologica e, soprattutto, seguendo le regole previste dal nostro Ordinamento. Un magistrato sbaglia, altri lo correggeranno. Il Governo aveva deciso d’impugnare la decisione della magistrata  di Catania che non ha ritenuto corretto il “Decreto Cutro”; e, quindi, ci vuole tanto ad aspettare il successivo grado di giudizio. O la Meloni ne ha paura e, proprio per questo, la butta in caciara?