Un Parco montano multifunzionale in Trentino

Un Parco montano multifunzionale in Trentino

Il progetto nasce, principalmente, dalla considerazione che l’agricoltura e la zootecnia di montagna, per problemi di produzione e di logistica, non sono, generalmente, adeguatamente premiate.

Questo comporta il progressivo abbandono delle aree montane che, tra le tante dolorose conseguenze, vede il pericoloso decadimento ambientale.

Agricoltura e allevamento possono costituire, invece, la base su cui sviluppare un progetto di valorizzazione dei territori incrementando tutte le tipiche vocazioni, economiche e formative oltre che culturali e turistiche.

Un importante obiettivo, così, sarebbe quello di innescare nuove sinergie tra agricoltura, selvicoltura,  artigianato locale e turismo.

Il progetto si propone di realizzare un Parco multifunzionale agricolo-didattico-turistico che divenga, per le economie delle aree montane, punto di riferimento internazionale d’eccellenza con la consapevolezza che è possibile garantire reddito dall’agricoltura ed dalla silvicoltura di montagna; attività, queste, cruciali anche per il loro ruolo di tutela e conservazione dell’ambiente e del paesaggio.

Anche un modo per rispondere alle esigenze collegate al diffondersi di nuove sensibilità sociali e culturali capaci di caratterizzare tanta parte dei fenomeni turistici moderni.

L’iniziativa si dovrebbe collocare nel comune di Fai della Paganella, in provincia di Trento, articolata su un’area di oltre 30 ettari e vedrà la collaborazione dell’Istituto Agrario Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige.

Nel Parco multifunzionale saranno gestite attività autosufficienti a indirizzo misto quali: Centro studi e ricerche, fattoria didattica, centro convegni, aree produzione, aree sperimentali, strutture terapeutiche, ricreative e ludiche.

Sono tra le altre, ad esempio, previste:

  • la coltivazione di piante da frutto, orticole ed officinali;
  • l’allevamento di caprini, vacche da latte e avicoli ;
  • la trasformazione di prodotti sia orticoli (produzione di marmellate, succhi, sciroppi), sia animali (latticini) la cui commercializzazione avverrà direttamente in azienda;
  • attività di formazione nella fattoria didattica supportate da strutture anche ad uso agrituristico destinate all’ospitalità di singoli e gruppi interessati alla partecipazione alle cosiddette “ settimane verdi”.

La partecipazione al progetto della Fondazione Edmund Mach di San Michele assume in questa prospettiva un ruolo strategico visto la qualità del supporto formativo che può essere assicurato ai partecipanti agli stages di studenti e ricercatori.

L’intero progetto è improntato alla massima sostenibilità ambientale e paesaggistica, oltre che a quelle economica ed ecologica,  a partire dai materiali e le strutture che si intende utilizzare, soprattutto pietra e legno, al fine di assicurare la più perfetta integrazione cromatica e stilistica nella tradizione alpina.

Tutte le realizzazioni si baseranno sulla riduzione della domanda di energia e dell’emissione di gas inquinanti e risponderanno alla necessità di soddisfare tre criteri fondamentali: ridurre il fabbisogno di energia, puntare pienamente all’efficienza energetica, usare fonti energetiche rinnovabili.

Cassandra M. Verticchio