Roma Raggi contro Gualtieri – di Giuseppe Careri

Roma Raggi contro Gualtieri – di Giuseppe Careri

 

Dopo tanto tergiversare Zingaretti è costretto a rinunciare alla poltrona di Sindaco di Roma. La trattativa tra il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle si è arenata dopo la minaccia di una delle due Assessore, Valentina Corrado,  di presentare la lettera di dimissioni nel caso Zingaretti si presenti alla competizione per la conquista della poltrona di Sindaco di Roma. Per la verità Zingaretti è stato sempre in dubbio se partecipare a questa importante competizione elettorale anche per la pandemia e il processo di vaccinazione del Lazio che non può subire ritardi.

La seconda ragione del flop tra 5 Stelle e Pd è provocato soprattutto dalla determinazione della Sindaca Raggi a non cedere alle molteplici pressioni subite dai dirigenti del Movimento di fare un passo indietro. Chiarita la indisponibilità della Raggi a rinunciare al “sogno” di un sencondo mandato, ha “spinto” il futuro “condottiero” dei 5 Stelle, Giuseppe Conte, a considerare “Virginia Raggi il miglior candidato; per questo i 5 stelle l’appoggiano”.

E’ solo a questo punto che entra in campo l’ex Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. La scelta dell’ex Deputato Europeo, tenuto in panchina per quasi due mesi in attesa dei risultati delle trattative PD/5 Stelle, ha subito dichiarato la sua disponibilità a presentarsi da candidato alla sfida di Roma con la Sindaca Raggi. L’ex parlamentare europeo ha poi precisato che parteciperà alle primarie del suo partito con l’intenzione di vincerle e far ripartire la Capitale. Ha subito messo le carte in tavola dichiarando alla giornalista Giovanna Vitale di Repubblica “Virginia Raggi non è stata all’altezza della capitale e non ha saputo interrompere il declino della città. Credo sia evidente a tutti che Roma merita di più e deve voltare pagina”.

Certo, anche ascoltando queste dichiarazioni rilasciate a caldo si capisce quanto fosse problematica un’intesa elettorale tra gli ex alleati giallorossi. Ma ormai è una costante cambiare parere nelle combinazioni politiche. Dopo l’endorsment di Conte a Virginia Raggi, è seguito quello del Segretario del Pd Enrico Letta. In una nota all’Agenzia Adnkronos, Letta ha dichiarato: “Gualtieri è un ottimo candidato; ha deciso di candidarsi a Sindaco di Roma e noi abbiamo fatto la scelta di sostenerlo”.

Intervistato da Radio 24, Carlo Calenda, Leader di Azione, dice: “Dal punto di vista politico è stata una vittoria della Raggi e dei 5 Stelle, ma più che altro un suicidio del PD. E’ il fallimento di una linea politica”. Da mesi, Carlo Calenda, avversario dichiarato di Virginia Raggi, “gira” per le vie di Roma centrale e periferica per convogliare i nomi degli elettori sul suo nome.

Naturalmente Partito Democratico e Movimento 5 Stelle sono i principali competitor per conquistare la poltrona di Sindaco di Roma. Finora Forza Italia e la destra di Salvini e Meloni sono stati alla finestra senza indicare un loro candidato. Lo faranno nei prossimi giorni. E’ sempre in lizza Bertolaso, uomo di grandi capacità organizzative dimostrate in tanti avvenimenti di cronaca e di politica. Al momento non ha sciolto la riserva.

Probabilmente il clima elettorale si scalderà quando il Partito Democratico avrà i risultati delle primarie e il Centro Destra avrà designato finalmente il suo uomo.

Rimane, però, l’attesa e lo stupore dei cittadini romani che dovranno partecipare al voto di avere indicazioni chiare sui problemi da risolvere in una città complessa come Roma. La capitale d’Italia ha un patrimonio culturale immenso che tutto il mondo c’invidia. Ma da anni, ormai, i servizi per i cittadini sono spesso inesistenti. Certo non  è solo colpa dell’ultimo Sindaco, ma di anni di abbandono delle periferie, per la mancanza degli asili nidi, per il traffico insostenibile, per le buche, i disservizi dei mezzi di trasporto e, soprattutto, del problema ancora irrisolto dei rifiuti e del loro smaltimento. Infine gli scandali, la corruzione ormai ampiamente diffusa.

Non si può procrastinare oltre questa situazione difficile, aggravata peraltro dalla crisi della pandemia, dagli ospedali pubblici costretti a fare miracoli per salvare vite umane, a sopportare l’onere dei ricoveri più difficili e più costosi rispetto alla sanità privata pagata profumatamente. Nella sanità pubblica non si possono aspettare mesi per una Tac, un’ecografia, un esame istologico.

Adesso, nei loro comizi, ci parleranno di rose e fiori. Ma per una volta tanto parlino di come risolvere i problemi della cittadinanza, dei centri storici, delle periferie, di coloro che hanno perso il lavoro dei cassa integrati.

E questa volta lo facciano con impegno da verificare giorno per giorno. Altrimenti stiano a casa a fare un altro lavoro, magari più facile di quello di un Sindaco o di un Assessore. Roma, per la sua storia, merita di essere governata e non occupata!

Giuseppe Careri