Un contratto per governare  – di Giuseppe Careri

Un contratto per governare  – di Giuseppe Careri

Al termine dei primi due giorni del mandato esplorativo affidato a Roberto Fico, il Presidente della Camera ha dichiarato: “Dagli incontri che si sono svolti nel pomeriggio di ieri e nella giornata di oggi, è emersa da parte delle forze politiche la disponibilità comune a procedere con un confronto sui temi e punti programmatici per raggiungere una sintesi. Per questo ho promosso l’avvio di questo confronto nella mattinata a Montecitorio.

Dunque, un primo passo verso la soluzione della crisi è stato fatto. La delegazione che si reca in mattinata a Montecitorio è formata da due rappresentanti per i gruppi parlamentari del Partito Democratico, Movimento 5 stelle, Leu e Italia Viva. Al momento è prevalsa la linea di discutere sui contenuti, su un “contratto” condiviso da tutti i partiti; dopo questa difficile fase preliminare, il Presidente della Camera salirà oggi stesso, o al più tardi domani, al Quirinale per riferire al Capo dello Stato la conclusione del suo mandato esplorativo.

Le posizioni sono ormai note, con Partito Democratico, 5 stelle e Leu favorevoli al reincarico a Giuseppe Conte; se il contratto andrà in porto anche Italia Viva si rassegnerà al Conte Ter. In caso contrario Renzi  propone un governo Istituzionale con a capo una forte personalità come l’ex Presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi. Vedremo come proseguirà la trattativa del tavolo comune tra tutti i partecipanti dell’ex maggioranza Giallo/Rossa.

Da parte sua Matteo Renzi, l’artefice della difficile crisi di Governo, nel corso di una conferenza stampa ha dichiarato ai giornalisti: “Per noi la lealtà è un punto fondamentale e da mesi chiediamo di discutere di contenuti. Siamo pronti a lavorare  con disciplina, onore e lealtà dicendo chiaramente ciò che serve agli italiani.

Naturalmente la dichiarazione del leader di Italia Viva tiene conto soprattutto delle indicazioni del Presidente della Repubblica per tentare di formare il Governo.

La formula del “Contratto” e sui contenuti prima di decidere il nome del Presidente del Consiglio è stata approvata da tutti i partiti. Si discuterà quindi, in particolare del Recovery Plan, della sua attuazione ed eventuali modifiche da apportare nel corso della riunione. Poi ci sarà il nodo dei Ministri da nominare, di quelli di sostituire. A questo proposito ci sono già dei punti fermi, come il Ministro dell’Economia Gualtieri ritenuto inamovibile da Zingaretti, ma anche dal Presidente della Confindustria Bonomi che gli attribuisce il merito di aver ottenuto i 209 miliari dal Parlamento Europeo. Ci sarà da discutere, poi, il nodo della giustizia, di Bonafede e della Ministra della Pubblica Istruzione Azzolina. Insomma tanti nodi, con il Mes messo in sordina da Italia Viva perché troppo divisivo per i 5 stelle.

Insomma, i nodi principali dovranno essere sciolti in questo “Contratto” tra i diversi contraenti che probabilmente diffidano ancora l’un con l’altro.

Per la verità, n passato ci sono stati altri contratti, uno dei quali scritto addirittura in una trasmissione televisiva da Silvio Berlusconi prima delle elezioni politiche del maggio 2001 vinte poi da Forza Italia; in quell’occasione Berlusconi disse che se non avesse vinto le elezioni non si sarebbe più ricandidato.

E poi il contratto stipulato all’epoca tra il Movimento 5 stelle e la Lega di Matteo Salvini all’epoca della formazione del Governo Giallo Verde. Contratto dove era scritto veramente tutto, compresa l’abolizione delle pensioni d’oro.

C’è attesa nel mondo politico e giornalistico per l’esito di questo confronto finale dopo tutte le peripezie per trovare i responsabili, o costruttori, necessari per formare il Governo e tenere fuori della maggioranza Italia Viva.

Operazione non riuscita malgrado lo sforzo di Bruno Tabacci, del Centro Democratico, di formare un gruppo parlamentare al Senato numeroso ma che si è fermato a soli 10 parlamentari.

Nel 1762, in pieno Illuminismo, il filosofo Jean Jacques Rousseau scrisse il famoso Contratto Sociale che tanto scalpore suscitò negli anni che seguirono. Egli cercò con il suo Contratto, di “costruire la società attraverso un patto di associazione e non di sottomissione, perché ogni individuo nel cedere alla comunità la propria sovranità diviene automaticamente sovrano di se stesso”.

Dopo 250 anni dalla pubblicazione del Contratto Sociale è giunto il momento di avere imparato la lezione contro i personalismi e i giochi di potere.

Soprattutto in presenza di una pandemia e una situazione economica e sociale drammatica che dovremo affrontare possibilmente tutti uniti.

Giuseppe Careri