Migliora l’economia, aumentano i contagi – di Giuseppe Careri

Migliora l’economia, aumentano i contagi – di Giuseppe Careri

Domenica scorsa alle 21,30 il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha presentato il nuovo Dpcm dopo numerose riunioni di lavoro tra la maggioranza di Governo, le Regioni, i Comuni e il Comitato Tecnico Scientifico. Nella conferenza stampa Conte ha comunicato le misure restrittive del nuovo piano di emergenza per il contenimento dei contagi da coronavirus e, soprattutto, per evitare nel prossimo futuro lockdown considerati particolarmente negativi per l’economia.

Nella conferenza stampa, il Presidente del Consiglio ha voluto sottolineare il miglioramento dell’economia relativo al terzo trimestre di quest’anno. Conte ha detto: “Il terzo trimestre che si è appena concluso segnala una ripresa vigorosa a beneficio del nostro Paese, migliore di quella francese, tedesca, spagnola”.

Giuseppe Conte ha poi voluto precisare il lavoro fin qui svolto dal Governo per tutelare oltre l’economia anche la difesa della salute. “Dobbiamo impegnarci per tutelare la salute, ma anche l’economia, agendo come sempre nel segno dell’adeguatezza e della proporzionalità”.

Per la verità le misure “restrittive” approvate nel nuovo Dpcm tengono conto della preoccupazione del governo, cioè quella di salvaguardare i due elementi portanti dell’economia e della salute attraversati dallo tsumani del coronavirus.

E allora vediamo i principali provvedimenti approvati dal Governo; Uno degli interventi “scottanti” riguardano la scuola, chiusura in presenza oppure da casa, dopo la decisione del Governatore della Campania di chiudere le scuole di ogni ordine e grado per due settimane. Nel nuovo Dpcm, invece, è stato deciso di non chiudere le scuole elementari e medie, e di consentire l’ingresso dei ragazzi dei licei e degli Istituti Professionali non prima delle ore 9 per alleggerire i mezzi di trasporto. In alcuni casi si possono prevedere anche turni di pomeriggio.

Ristoranti e altri locali con servizi ai tavoli, potranno aprire dalle 5  di mattina fino a mezzanotte, con l’obbligo per ogni tavolo di ospitare al massimo sei persone.

Bar, gelaterie e pasticcerie che hanno solo servizio al banco non potranno aprire prima delle 5 e dovranno chiudere alle 18.

Altro capitolo controverso: la chiusura di vie e centri storici a partire dalle ore 21 decisa si dai comuni, ma con il controllo dei varchi da parte delle prefetture e dei questori. La decisione di coinvolgere i prefetti è stata presa dopo le proteste dei Sindaci che avevano precisato  il compito che non spettava loro.

Parrucchieri, barbieri ed estetisti aperti come da maggio in poi. E’ compito delle Regioni controllare la compatibilità delle aperture a seconda la curva dei contagi. Teatri, cinema, sale concerto, potranno ospitare all’aperto fino a 1000 persone se mantengono la distanza fisica e 200 persone nel caso di spettacoli al chiuso.

Un altro capitolo riguarda le palestre che avranno tempo una settimana per ottimizzare le presenze e le distanze degli appassionati di ginnastica e di nuoto; se dopo controlli non saranno seguite le direttive governative rischiano la chiusura.

Il Dpcm governativo nasce per limitare l’aumento dei contagi, aumentati da dieci settimane in modo esponenziale. Nella giornata di ieri ci sono stati 9.300 contagi rispetto ai quasi 12 mila positivi del giorno precedente, ma con un numero di tamponi inferiori a 100 mila. I morti sono stati 73.

Lombardia, quasi 3 mila contagi e Campania 1600 continuano ad avere un numero di contagi superiori al resto d’Italia.

La regione Lombardia vuole poi condividere il coprifuoco dalle ore 23 alle cinque di mattina a partire dal 22 ottobre e fino alla domenica. Chiusura della grande distribuzione nel week end, ad esclusione dei negozi di alimentari.

In definitiva le decisioni del nuovo Dpcm rispecchiano la prudenza del Presidente del Consiglio Conte nell’aver deciso in maniera soft le chiusure dei negozi commerciali e delle imprese per evitare un danno ulteriore all’economia. Si vedrà nelle prossime settimane se le decisioni prese serviranno a diminuire i contagi e, soprattutto, ad evitare un sovraffollamento delle camere intensive; senza poi  dimenticare che oltre ai malati Covid ci sono migliaia di persone con altre patologie che aspettano da mesi un posto in un ospedale. Certo, l’economia è il pilastro portante della nostra esistenza. Ma la vita delle persone è ancora più importante. Vedremo se la salvaguardia dell’economia e quella della salute avranno successo.  E’ quello che ci auguriamo tutti.

Giuseppe Careri