“Aggio” eliminato: dal 1 luglio niente più Equitalia tasse direttamente al Comune

I romani non pagheranno più l’aggio per la riscossione dei tributi, ovvero quella maggiorazione dei costi a vantaggio delle società incaricate dal Comune per il servizio. Così dal 1 luglio i cittadini non dovranno più sottostare a un ulteriore balzello. La scelta del sindaco uscente e ricandidato, Gianni Alemanno, rappresenta una vera e propria novità. Una novità che riguarderà molto presto tutte le necessità tributarie del Comune, a cominciare dalla riscossione della tassa sui rifiuti.

Quella che per Alemanno era solo un’idea per verificare la fattibilità dell’operazione “sgancio” da quell’Equitalia incubo dei cittadini, ha trovato la definitiva conferma dalla conclusione del referendum on line indetto dall’Amministrazione e aperto dal 24 aprile al 2 maggio. Oltre l’88 per cento dei votanti si è espresso, infatti, a favore. E Roma ha così optato per per l’internalizzazione, in altre parole “basta” alle riscossioni effettuate da terzi per conto del Comune. Il solo modo per eliminare l’aggio.

«Equitalia si deve finanziare, e anche un eventuale società privata avrà bisogno di un co-finanziamento – ha spiegato Alemanno presentando l’iniziativa – ma con la nostra scelta il contribuente non pagherà nessun altro surplus». «Ci sarà un rapporto più diretto e più trasparente del cittadino con il servizio di riscossione – ha precisato il Sindaco – e avremo pertanto un aumento degli sportelli fisici, un call center che darà tutte le informazioni anche via telefono e la implementazione dei sistemi tecnologici per supportare il cittadino nel pagamento dei tributi dovuti. Verrà creato anche un Comitato Etico che valuterà gli eventuali ricorsi che vengono avanzati in caso di difficoltà nei pagamenti e a decidere per la sospensione di questi ultimi, nel caso di una oggettiva impossibilità da parte di imprese e famiglie».

«Poniamo fine – ha concluso – alla situazione tipicamente italiana di una Pubblica Ammnistrazione che esige la riscossione dei propri crediti senza pagare i suoi debiti nei confronti delle imprese». Per quanto riguarda la spinosa questione delle ipoteche, il sindaco ha precisato che il tetto minimo dell’iscrizione nel caso di eventuali mancati pagamenti sarà portato a 30 mila euro, che salgono a 50mila nel caso si tratti di abitazione principale.

Gianluca Scialanga