B&B: il Governo favorisce la locazione selvaggia

B&B: il Governo favorisce la locazione selvaggia

Il ministro Santanché prepara un D.l. con l’obbiettivo dichiarato di regolare il sistema delle locazioni brevi a fini turistici, ma secondo gli operatori alberghieri, ci dice Francesco Gatti, Presidente per Roma e Vicepresidente nazionale Assohotel Confesercenti, si è dimenticata di considerare “gli effetti su mercato, i regolamenti e i diritti interconnessi, con la motivazione che essere proprietari o affittuari di un appartamento dia il diritto di utilizzarlo a piacimento”.

Per quanto riguarda il mercato, gli albergatori ricordano due considerazioni di ordine generale: la tutela della concorrenza passa attraverso regole, anche fiscali, uguali per tutti a parità di utenza servita, e di questo nel D.l. non vi è traccia. Per Francesco Gatti ci si è “prostrati alle grandi compagnie internazionali on line che, non solo non pagano le tasse in Italia, ma attraverso le commissioni di mediazione sottraggono al settore importanti risorse, per non dire del grave danno portato a tour operator e alle agenzie”.

Il rappresentante della categoria aggiunge: “su regolamenti leggi e norme va detto che sono totalmente ignorate,  che le prime ad essere disattese sono quelle urbanistiche le quali, attraverso la destinazione d’uso, regolano l’utilizzo dei vari edifici. Ad esempio, in un edificio con destinazione ad hotel non si possono svolgere altre attività e tantomeno destinarlo ad appartamenti. Così come tutte le leggi norme e regole di sicurezza, alimentari, civilistiche e penali che regolano il rapporto alberghiero, tutte a garanzia dell’ospite, non sono applicate al rapporto di locazione breve.
Gli stessi comuni e le regioni si vedono sottratti importanti risorse fiscali su Imu, Tari, Irap addizionali regionali e comunali per l’applicazione di parametri residenziali e non imprenditoriali pur essendo attività turistiche a tutti gli effetti”.

Ma non basta, secondo Francesco Gatti, ” in merito ai diritti il nuovo provvedimento dimentica di rispettare e far valere quelli dei residenti che vedranno, a dispetto anche del regolamento condominiale, ogni tipo di avvicendamento di persone sconosciute e male identificate con libero accesso alle parti comuni di tutto il condominio.  Accantonando il diritto alla discrezione, riservatezza e sicurezza dovuto alle famiglie nelle proprie residenze”.

Inoltre, come già dichiarato recentemente (CLICCA QUI), è leso il diritto dei lavoratori di veder applicato il contratto nazionale del turismo sostituito da quello domestico, come del resto già spesso accade.

Gatti da voce a tutta la sua categoria sottolineando che sono state totalmente disattese tutte le richieste degli operatori in materia di: l’autorizzazione deve vedere l’approvazione unanime del condominio; prevedere l’identificazione degli ospiti; l’applicazione di tutte le norme e i regolamenti applicati nelle strutture alberghiere; infine; l’equiparazione come attività imprenditoriale alle norme anche fiscali del settore alberghiero.

La conclusione della presa di posizione degli albergatori è la seguente: ” siamo di fronte, in sostanza, ad un D.L che va in controtendenza con quanto fatto in città come Parigi, Barcellona e New York. Un provvedimento – conclude Francesco Gatti, che non solo disattende le necessità di regolamentazione, ma addirittura liberalizza completamente il settore dell’ospitalità contribuendo anche alla desertificazione dei centri storici dove è sempre più difficile trovare appartamenti in locazione”.

CV