Allarme variante inglese – di Giuseppe Careri

Allarme variante inglese – di Giuseppe Careri

L’indice Rt in risalita allo 0,95 e zone rosse in diverse regioni italiane. E’ il motivo che ha spinto Walter Ricciardi, docente d’igiene all’Università Cattolica di Roma e consigliere scientifico del Ministro della Salute Roberto Speranza a chiedere un Lockdown da due a quattro settimane. Dice Ricciardi: “Alla luce delle varianti ho proposto al Ministro un lockdown per tutto il tempo necessario a riportare l’incidenza di Covid-19 al di sotto dei 50 casi per 100mila abitanti”.

 Del resto, aggiunge, anche gli Usa, la Francia e la Germania adottano lo stesso sistema di chiusura. E’ solo l’ultimo degli appelli del Consigliere di Speranza.

Come riportato da diversi report di studi scientifici, negli ultimi mesi si è manifestata sempre più in Italia la variante inglese che ha la caratteristica principale di essere molto più contagiosa dell’ormai tradizionale coronavirus.

Il virologo Prof. Andrea Crisanti è dello stesso parere del Consigliere scientifico di Speranza. In una intervista rilasciata alla Stampa ha detto: “Il 20% dei contagiati presenta la variante inglese e la percentuale è destinata ad aumentare. Serve un lockdown duro subito per evitare che la variante inglese diventi prevalente e per impedire che abbia effetti devastanti come in Inghilterra, Portogallo e Israele”.

Come spesso accade nelle “dispute” scientifiche, non tutto il mondo della medicina è d’accordo sul lockdown proposto da Walter Ricciardi, anche per i riflessi negativi che colpiscono da oltre un anno una popolazione stremata dal coronavirus.

La Prof.ssa Maria Rita Gismondo, Direttrice di Microbiologia clinica e diagnostica dell’ospedale Sacco di Milano dice: “Un lockdown severo oggi, se certamente potrebbe apportare dei benefici in termini di prevenzione della circolazione delle nuove varianti di Sars-CoV-2, sarebbe un disastro dal punto di vista psicologico, sociale ed economico”.

A sua volta il virologo Roberto Burioni, virologo al San Raffaele di Milano, ormai noto ai telespettatori, in una dichiarazione all’agenzia Adnkronos dichiara: “Il problema non si risolve con le chiusure che servono solo a guadagnare tempo. Si risolve con il vaccino. Adesso sbrighiamoci”.

Al di là di dispute scientifiche di scienziati sulla necessità di fare un ulteriore e duro lockdown, ricordiamo quali sono le zone chirurgiche “rosse” del nostro paese a causa di numerosi contagi e Cluster in diverse zone caratterizzate anche dalla variante inglese.

In Alto Adige, il Presidente della Regione ha firmato un’ordinanza, in vigore fino al 28 febbraio, che prevede la chiusura di negozi, il divieto di asporto dai bar e obbligo della mascherina Ffp2 sui mezzi pubblici.

Ci sono poi le micro zone rosse. In Umbria, ormai da diversi giorni, è l’intera zona di Perugia isolata e  sei comuni in provincia di Terni.

Poi la Provincia di Pescara e quella di Chieti. Infine Chiusi in Toscana.

Da ieri è ufficialmente in zona rossa Roccagorga in Provincia di Latina, un paese di 4.500 abitanti situato sui Monti Lepini. Roccagorga è sotto osservazione da diversi giorni per numerosi contagi e due cluster.

Secondo il giornale locale, Latina Today, da due settimane Roccagorga ha avuto 67 contagiati oltre a un focolaio riscontrato in una casa di riposo dove 19 ricoverati su 20, e 4 operatori su 7 sono risultati positivi al test molecolare.

Il Comune di Roccagorga rimarrà, pertanto, in isolamento per i prossimi 14 giorni. Dopo l’ordinanza del Governatore del Lazio Zingaretti è vietato infatti ogni spostamento in entrata e in uscita per la gravità della situazione. Sono sospese tutte le attività commerciali al dettaglio. Chiusi ristoranti, bar, pub, gelaterie. Sono sospesi tutti gli eventi organizzati dagli enti di promozione sportiva; limitazioni alle frequenza in presenza nelle scuole, salvo quelle dell’infanzia e del primo anno della scuola secondaria di primo grado.

Situazione difficile, quindi, in tutti i luoghi toccati duramente dal contagio. La disputa tra gli scienziati è se chiudere per un periodo di 20 0 30 giorni, o fare uno sforzo titanico per le vaccinazioni che, peraltro, sono uno degli obiettivi primari del nuovo governo Draghi. In ogni modo è importante agire, ed evitare, come è successo nel giorno di San Valentino, di comunicare con poche ore di anticipo che gli impianti di risalita dovevano rimanere chiusi, dopo aver venduto migliaia di Ski pass che dovranno ora restituire ai mancati sciatori.

Giuseppe Careri