Coronavirus: il “riscatto” delle imprese a conduzione familiare

Coronavirus: il “riscatto” delle imprese a conduzione familiare

Le imprese a dimensione familiare sono quelle che meglio hanno saputo reagire alla pandemia da Coronavirus. Da gennaio a oggi hanno mostrato una grande capacità di resistenza e di adattamenti, molto più di quelle non a conduzione familiare. La sorpresa, così possiamo definire queste conclusioni, viene dal rapporto della Credit Suisse Research Institute- Credit Suisse Family 1000- Post the Pandemic ( CLICCA QUI )

E’ stato visto che una particolare forza è data loro dal ricorrere meno all’indebitamento e di avere una più solida gestione dei flussi finanziari, dal perseguire un orizzonte temporale più lungo per quanto riguarda la loro strategia di investimento, dalla capacità di mostrare una più stabile e superiore redditività  e di generare significativi rendimenti in eccesso per tutti gli azionisti, quelli di minoranza compresi.

La ricerca ha interessato mille casi in tutto il mondo e ha preso in esame la capitalizzazione di mercato e i diversi settori di attività nell’arco di circa 15 anni. Particolarmente importanti i risultati raggiunti da questa specie di aziende in Europa nell’Estremo oriente. Anche nel corso del prime semestre di quest’anno funestato dal Covid- 19.

Secondo il rapporto c’è da tenere in particolare considerazione che  le imprese a gestione familiare riescono a difendersi meglio e tendono, così, a confermarsi molto più redditizie delle altre. Inoltre, sono quelle che sono maggiormente rispettose dei nuovi criteri di sostenibilità  e, pertanto, esprimono una maggiore coerenza con i criteri in cui dev’essere valutata la responsabilità sociale che riguarda il rispetto delle componenti ambientali, sociali e della gestione.

Per quanto riguarda l’atteggiamento tenuto nei confronti del Coronavirus, questo tipo di imprese hanno mostrato una minore preoccupazione nel corso della pandemia e hanno mantenuto a lavoro gran parte del personale senza fare un grande ricorso all’utilizzo dei fondi pubblici.

Ilaria Diotallevi

 

Immagine utilizzata: Pixabay