Roma Capitale 150 anni fa. Virginia Raggi oggi: Roma accogliente – di Giuseppe Careri

Roma Capitale 150 anni fa. Virginia Raggi oggi: Roma accogliente – di Giuseppe Careri

Nei giorni scorsi sono iniziate le celebrazioni dei 150 anni di Roma Capitale. Le cerimonie preliminari termineranno il 3 febbraio 2021, giorno del trasferimento da Firenze a Roma Capitale.

La prima cerimonia si è svolta nel magnifico Teatro dell’Opera di Roma alla presenza del Capo dello Stato, dei Presidenti dei due  rami del Parlamento e della Sindaca di Roma Virginia Raggi. Presenti imprenditori, attori, cantanti e orchestra per la festosa cerimonia in una sala gremita e addobbata con fiori bianchi e rossi, con lo stelo verde. Intermezzo dell’attore Gigi Proietti che recita la “ninna nanna della guerra” di Trilussa e il “giudizio universale” di Gioacchino Belli. Dopo l’esecuzione del’inno d’Italia, l’orchestra si cimenta in “Roma non fa la stupida stasera” canticchiata dal palco d’onore anche dalla prima cittadina di Roma.

Nel suo Intervento la Sindaca Virginia Raggi ha usato due aggettivi per definire la Capitale: “Roma è accogliente, internazionale aperta a tutti, e lo sarà sempre. Celebrare questo anniversario vuol dire prepararsi alle prossime sfide”.

In effetti Roma, è ormai consolidato, è una metà internazionale dove arrivano ogni anno oltre 16 milioni di visitatori e 25 milioni di pernottamenti. Le bellezze architettoniche della città sono infatti un fortissimo richiamo, in particolare per il Colosseo, i Fori Imperiali, i numerosi Musei; e poi Castel Sant’Angelo, San Pietro e tanto altro ancora.

Purtroppo, però, la Grande Bellezza di Roma è offuscata dalle foto del nostro degrado che continuano a girare per il mondo, con cumuli di spazzature sparsi ovunque, su strade dissestate, autobus incendiati, traffico impazzito, vigili insufficienti. Ha ragione la Sindaca quando afferma di prepararsi alle prossime sfide. Per farlo occorre, anche se ormai è tardi, intervenire sulla raccolta dei rifiuti,  far funzionare, finalmente, la metropolitana, ferma quella di Barberini per 316 giorni e riaperta solo parzialmente pochi giorni fa.

La fermata di Barberini segue quella di Piazza della Repubblica e di Piazza di Spagna, due dei luoghi più affascinanti del mondo.

Prepararsi alle prossime sfide significa non trovarsi impreparati di fronte a scioperi “bianchi”: il treno dei pendolari Termini-Centocelle chiusa per 13 ore a causa di 37 macchinisti su 48 rimasti a casa dopo l’invio di certificati medici e di esenzioni per la 104. Per tutta risposta Atac, quando i buoi erano già usciti dal recinto, ha inviato la visita fiscale a casa per verificare la vericidità dei certificati medici.

Purtroppo i mali di Roma non finiscono qui. Anzi! Come scrive una giornalista di Repubblica, la Prefetta Pantalone della Commissione parlamentare Antimafia dice: “Le cosche radicate nella capitale si sono spartite il territorio e usano gli stranieri come manovalanza a basso costo”.

Tor Bella Monica, un quartiere abbandonato a se stesso alla periferia est di Roma, senza giardini, librerie, campi di calcio, dove lo spaccio è all’ordine del giorno. Prepararsi al futuro significa tutto questo: affrontare e risolvere i numerosi e ormai cronici problemi di Roma che merita ben altro.

Manca ormai un anno alla celebrazione del 3 febbraio 2021. Un tempo non proprio lungo per affrontare tutte le dinamiche di Roma. Speriamo che la scadenza di un anno consenta di risolverne almeno in parte quelli più gravi.

Durante la cerimonia al teatro dell’Opera di Roma il Cardinale Parolin ha portato un messaggio di Papa Bergoglio che dice: “La proclamazione di Roma Capitale fu un evento provvidenziale. Roma avrà un futuro se condivideremo la visione di città fraterna, inclusiva, aperta al mondo”.

Tocca adesso alla Giunta del Campidoglio, alla Sindaca Raggi, ma anche alle opposizioni finora silenti nella gestione della città, rimboccarsi le maniche per migliorare la città eterna e soprattutto la vita dei cittadini romani che da anni aspettano un segnale finora non pervenuto.

Giuseppe Careri