Governo: altra rissa tra Lega e 5 Stelle

Governo: altra rissa tra Lega e 5 Stelle

Nuove scintille tra Lega e 5 Stelle. Questa volta le polemiche sono state scatenate dalle dichiarazioni del sottosegretario pentastellato alla presidenza del Consiglio con delega alle Pari Opportunità, Spadafora che ha criticato Matteo Salvini per le sue espressioni maschiliste indirizzate contro la comandante della Sea Watch entrata nel porto di Lampedusa nonostante i divieti.

Erika Stefani, leghista, ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie ha dato seguito ad una intervista di Spadafora dichiarando: “Utilizzare il dramma della violenza che troppe donne hanno subito o subiscono per attaccare Salvini è vile. Un comportamento che male si addice a chi ha un incarico di Governo così delicato come quello che ricopre Spadafora e che quindi andrebbe ripensato”. Salvini in persona ha, di fatto, invitato l’esponente del movimento fondato da Beppe Grillo a dimettersi sostenendo: “Cosa sta a fare Spadafora al governo con un pericoloso maschilista? Se pensa che sono così brutto e cattivo, fossi in lui mi dimetterei e farei altro, ci sono delle Ong che lo aspettano”.

Nell’intervista il sottosegretario aveva parlato di una “pericolosa deriva sessista” . Secondo il sottosegretario le espressioni usate da Salvini “hanno aperto una scia di odio maschilista contro Carola con insulti dilagati per giorni e giorni sui social”.

Adesso, però, è polemica feroce, cui partecipano il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, secondo il quale la ” gravità delle parole del Sottosegretario Spadafora nei confronti del Ministro Salvini è sotto gli occhi di tutti.  Delle due, l’una: Spadafora si scusi subito o si dimetta”.

L’altro vicepresidente Luigi Di Maio prova a gettare acqua sul fuoco: “Quanto casino per un’intervista, ma è possibile che ora il problema di questo Paese debba diventare una intervista? Pensiamo a lavorare piuttosto visto che i risultati ci sono. Sono già partiti quasi tutti gli appalti, il 96%, dei 400 milioni stanziati per i Comuni. Questi sono temi di cui deve parlare il governo e che ci rendono orgogliosi. Quindi lavoriamo e andiamo avanti”.