Papa Francesco in Marocco: no ai fanatismi

Papa Francesco in Marocco: no ai fanatismi

Papa Francesco è in visita in Marocco dove è stato accolto, al suo arrivo all’Aeroporto di Rabat-Salé da Re  Mohammed VI , accompagnato dal principe ereditario Moulay Hassan e dal fratello, il principe Moulay Rachid.

Due bambini gli hanno fatto un omaggio floreale. Il viaggio del Papa in Marocco segue  lo storico viaggio, avvenuto nello scorso mese di febbraio, negli Emirati Arabi Uniti dove Francesco ha incontrato il grande imam dell’Università di Al Azhar, al Cairo, lo sceicco Ahmed al-Tayeb.

Le due autorità religiose firmarono un “documento sulla fratellanza umana” con la richiesta di libertà di credo e di espressione e piena cittadinanza per le “minoranze” discriminate.

Francesco, una volta atterrato, ha parlato della promozione del dialogo interreligioso e della conoscenza reciproca tra i fedeli delle due religioni riferendosi anche all’ incontro di 800 anni fa tra San Francesco d’Assisi e il Sultano al-Malik al-Kamil.

“Quell’evento profetico, ha detto Papa Francesco,  dimostra che il coraggio dell’incontro e della mano tesa sono una via di pace e di armonia per l’umanità, là dove l’estremismo e l’odio sono fattori di divisione e di distruzione” aggiungendo che ” è indispensabile opporre al fanatismo e al fondamentalismo la solidarietà di tutti i credenti, avendo come riferimenti inestimabili del nostro agire i valori che ci sono comuni”.

Il Papa ha poi visitato l’istituto Mohammed VI per imam, predicatori e predicatrici, voluto dal monarca del Marocco per fornire una formazione  contro tutte le forme di estremismo, la violenza e il terrorismo .

Riferendosi alla questione di Gerusalemme, Papa Francesco ha  detto: “Noi riteniamo importante preservare la Città santa di Gerusalemme /Al Qods Achari come patrimonio comune dell’umanità e soprattutto per i fedeli delle tre religioni monoteiste, come luogo di incontro e simbolo di coesistenza pacifica, in cui si coltivano il rispetto reciproco e il dialogo. A tale scopo devono essere conservati e promossi il carattere specifico multi-religioso, la dimensione spirituale e la peculiare identità culturale di Gerusalemme/Al Qods Acharif. Auspichiamo, di conseguenza, che nella Città santa siano garantiti la piena libertà di accesso ai fedeli delle tre religioni monoteiste e il diritto di ciascuna di esercitarvi il proprio culto, così che a Gerusalemme/Al Qods Acharif si elevi, da parte dei loro fedeli, la preghiera a Dio, Creatore di tutti, per un futuro di pace e di fraternità sulla terra”.

Parlando poi nel Centro Caritas Diocesana di Rabat dei migranti, il Pontefice ha parlato di una “ferita grande che grida al cielo”.