Governo Giallo-Verde solo contro tutti

Governo Giallo-Verde solo contro tutti
Al dunque, il Governo Giallo- Verde, sembra essere solo contro tutti. Alle numerose e consistenti critiche sulla manovra di Bilancio piovute sul Governo, i responsabili del Tesoro e del Governo italiano hanno sempre risposto negativamente, come se ritenessero prive di fondamento le argomentazioni dei vari attori in campo, non ultimo quello del Presidente della Confindustria Vincenzo Boccia molto critico sul contenuto della manovra di Bilancio.
“La sfida che il governo deve fare propria è sulla crescita, spiegare l’analisi di impatto di questa manovra, evidentemente correggerla, postando più risorse sulla crescita”, ha detto Boccia dal convegno dei Giovani imprenditori”.
Alle numerose critiche rivolte alla manovra di Bilancio, i due vice ministro del governo giallo-verde hanno sempre risposto così:la manovra non si cambia; il deficit rimarrà al 2,4% e la crescita nel 2019 sarà 1,5. Indietro non si torna!
Nel prossimo anno, quindi, partiranno i due cavalli di battaglia del contratto di governo: quota 100 promossa dalla lega, e il reddito di cittadinanza sponsorizzato dal Movimento 5 stelle. A questa chiusura netta i commenti degli osservatori sono stati particolarmente severi; sul Corriere della Sera Massimo Franco scrive: “La bocciatura arrivata dalla Commissione Europea è il sigillo scontato alla manovra del Governo da Movimento 5 stelle e Lega. Perfino più della decisione di Bruxelles, tuttavia, spaventa la reazione giallo-verde. Per dirla in breve: non è chiaro se non capisca quello è successo o finga di non capirlo. In entrambi i casi, c’è da preoccuparsi”.
In verità, nelle ultime settimane il Presidente del Consiglio Conte e il Ministro del Tesoro Tria nei loro incontri con la Commissione Europea hanno ammorbidito la posizione italiana dichiarando la disponibilità a “rimodulare” la manovra facendo partire più tardi quota 100 delle pensioni e il Reddito di Cittadinanza. Ma, Pierre Moscovici, Commissario Europeo agli Affari economici, ha precisato che la modifica deve riguardare soprattutto la “deviazione del bilancio senza precedenti nella storia del Patto di stabilità”.
La crisi tra l’Italia e l’Unione Europea s’innesta nel clima di lotta continua tra maggioranza e opposizione imperniata sugli infiniti problemi che attraversano il nostro paese, dalla lotta all’immigrazione, alla sicurezza, al razzismo, al clima di odio e soprattutto alla paura dello spread in aumento. Tutto questo fa scendere in campo, dopo tanto disinteresse sulle sorti dell’Italia, intellettuali, scrittori, i giornalisti e i magistrati per far conoscere il proprio pensiero a chi la propria voce non riesce a farla sentire. Scrive infatti su Repubblica il magistrato Zagrebelsky:              “ Basta con il silenzio, è arrivato il tempo della resistenza civile e del dissenso come ci ha insegnato Don Milani”,
E il magistrato Sabino Cassese aggiunge: “Anche io sono esterrefatto rispetto alla sottovalutazione dei pericoli che stiamo correndo”.
Ecco, è indubbio, visto il risultato delle elezioni del 4 marzo, che l’Italia stia attraversando un periodo di forte cambiamento. E’ altrettanto certo, però, che ci sia da parte dei cittadini e della politica in generale una forte preoccupazione per i tanti problemi che l’Italia è costretta ad affrontare.
Per questo sarebbe una buona notizia un accordo in estremis con l’Unione Europea per stemperare le polemiche sempre più aggressive degli ultimi mesi; e soprattutto per evitare violente manifestazioni di piazza come è accaduto a Parigi per un problema economico del tutto relativo rispetto alla crisi economica e sociale dell’Italia. Se Parigi brucia, infatti, Roma ha la miccia pronta a esplodere nei prossimi mesi. Il cerino è nelle mani del Governo e dell’Unione Europea!
Giuseppe Careri