La solita storia di politica e infiltrazioni mafiose

La solita storia di politica e infiltrazioni mafiose

Oramai la valutazione propria, autonoma e preventiva da parte delle forze politiche della qualità di chi mettono in lista è scomparsa da un pezzo. Dietro la storia del garantismo e dell’attesa dei tre gradi di giudizio si trincerano le battaglie per arraffare i voti, ogni genere di voto. A qualunque prezzo e senza seguire un minimo di discernimento. Tanto, quando esplode il bubbone, la si butta in caciara o si reclama la capacità di lavacro delle elezioni, al grido: gli elettori hanno sempre ragione”…

Il caso di Bari appena esploso è emblematico e, per alcuni versi li coinvolge tutti. Così come coinvolge i partiti che sostengono il Sindaco De Caro, e nonostante egli abbia il pieno riconoscimento da parte di tutti, a partire dai giudici inquirenti e delle autorità di polizia antimafia, sull’azione svolta contro le organizzazioni mafiose e criminali. Al punto che vive da anni e da anni sotto scorta.

Per evitare equivoci, riepiloghiamo brevemente. Un’operazione anticrimine ha fatto emergere il coinvolgimento di politici in trame mafiose per controllare l’attività di governo nel capoluogo pugliese. In questo senso, i principali arrestati sono Giacomo Olivieri, ex consigliere regionale, della moglie consigliera comunale Maria Carmen Lorusso e di un’altra sua collega consigliera. Entrambe mandate in Consiglio comunale dalle destre. Poi, la Lorusso ha lasciato l’opposizione per passare con la maggioranza.

Ovviamente, le indagini ed il successivo processo ci diranno del livello di gravità dei reati commessi e, in particolare, quelli del cosiddetto voto di scambio ed altro che potrebbe essere intercorso nei rapporti con la criminalità mafiosa.

Il caso è esploso perché il Ministro Piantedosi ha disposto una verifica sull’esistenza delle condizioni che potrebbero portare ad uno scioglimento del Consiglio comunale, proprio alla vigilia delle elezioni comunali, Cosa di cui intenderebbe approfittare la destra che sembra dimenticarsi con chi siano state elette le due consigliere coinvolte. E in questo senso vanno le dichiarazioni del Ministro Fitto, sicuramente il principale esponente della destra in Puglia e che, quindi, la sua l’avrà certamente dette quando furono formate le liste elettorali con le due inquisite ed arrestate.

Il Sindaco De Caro ha risposto duramente, e in lacrime, ricordando il suo impegno antimafia. Ma resta una riflessione che non possiamo certo non fare. Ma possibile che soprattutto a livello locale, dove si sa tutto e di tutti, la cosa sia giunta come un fulmine a ciel sereno? E se la destra ha fatto male a candidare qualcuna o qualcuno senza verifiche, o ingoiando di tutto, lo stesso non deve valere per tutti quelli che accolgono chi cambia la casacca?

CV