Le tasse nascoste nella Legge di Bilancio
Dalla tassa di soggiorno maggiorata in vista del Giubileo al raddoppio IVA per prodotti femminili e d’infanzia, fino al rincaro della cedolare secca sugli affitti brevi: la Manovra 2024 contiene diverse novità in materia di imposte destinate a incidere sulle finanze dei cittadini.
Vediamo le principali tasse nascoste nella Legge di Bilancio in vigore dal primo gennaio 2024, salvo cambiamenti rispetto al testo della bozza del provvedimento, su cui peraltro sembrano imperversare anche molte polemiche, anche interne allo stesso Esecutivo.
Ecco una sintesi delle nuove tasse inserite in Legge di Bilancio per il 2024:
- tassa di soggiorno fino a 2 euro a notte per il pernottamento in strutture ricettive dei Comuni capoluogo e città d’arte in vista del Giubileo 2025;
- IVA al 10% per i prodotti di igiene femminile (raddoppio tampox tax 2023) e per l’infanzia (es.: latte in polvere), che non sale al 22% ma non è riproposta al 5% come nel 2023 (previsto anche un rincaro al 22% IVA sui pannolini);
- polizza climatica obbligatoria per le imprese, che dovranno stipulare entro il 2024 polizze assicurative contro i danni climatici;
- cedolare secca affitti brevi al 26%, con aumento tassazione per queste tipologie di contratto di locazione nei casi di contratto breve per più di un immobile (non prima casa);
- tassa vendita casa Superbonus per chi venderà immobili ristrutturati dopo aver beneficiato del Superbobus 110% entro dieci anni dai lavori eseguiti (nella prima versione della bozza di Manovra gli anni erano cinque), fatta eccezione per l’abitazione principale;
- aumento rendita catastale per immobili dopo il Superbonus (nei casi previsti);
- rincaro sigarette, con aumento del costo dei pacchetti singoli, del tabacco riscaldato e trinciato;
- aumento IVIE (imposta sul valore degli immobili situati all’estero), con aliquota che passerà dallo 0,76 all’1,06%.
TASSA DI SOGGIORNO 2025
Nella bozza della Legge di Bilancio, si autorizzano i comuni capoluogo, le unioni di comuni e le città d’arte e turistiche ad aumentare fino a un massimo di due euro a notte l’imposta di soggiorno per i turisti (e non solo) chi alloggeranno nel corso dell’anno del giubileo (il 2025) presso le strutture ricettive del proprio territorio.
PRODOTTI FEMMINILI E INFANZIA
I prodotti per l’igiene femminile (assorbenti, tamponi, coppette mestruali…) e quelli per l’infanzia (latte in polvere, preparazioni per l’alimentazione dei bimbi…) dal 2024 scontano un’aliquota IVA del 10%. Cessa dunque di avere effetto la tampon tax 2023 con IVA ridotta al 5%. La premier Meloni ha dichiarato che lo sconto sarebbe inutile visto il rincaro di mercato per questi prodotti.
Dal prossimo anno, secondo le ultime bozze della Manovra, anche pannolini e seggiolini auto per bambini dovrebbero rincarare, uscendo dall’IVA al 5% per tornare a quella ordinaria al 22%.
ASSICURAZIONE CONTRO CALAMITÀ E DANNI CLIMATICI
Le imprese italiane nel corso del 2024 dovranno per leggere sottoscrivere una polizza assicurativa contro i danni legati a calamità naturali e catastrofi.
Sono previsti incentivi statali a tal fine. Per gli inadempienti scatteranno sanzioni fino a un milione di euro. I dettagli si conosceranno solo dopo che l’attuale bozza di finanziaria sarà pubblicata nel suo testo ufficiale.
CEDOLARE SECCA AFFITTI BREVI
Confermando i timori, almeno se sarà confermata la misura in bozza di Manovra 2024, aumenta la tassazione sugli affitti brevi (generalmente turistici). I cittadini privati che affittano casa a scopo turistico (fino a 4 unità unità immobiliari) optano per la cedolare secca dovranno pagare un’imposta piatta con aliquota che sale dal 21 al 26%. Nell’ultima versione della bozza di Manovra, ci si limita alle casistiche in cui è affittato più di un immobile.
SIGARETTE E TABACCO
Componente specifica ed onere fiscale minimo nel 2024 per le sigarette, che aumentano di 10-12 centesimi a pacchetto. Stessa sorte per il tabacco riscaldato (rincari sui 10 centesimi). La tassa sul tabacco trinciato porta i rincari fino a 30 centesimi a busta.
COMPRAVENDITA DOPO SUPERBONUS
Questa è una brutta sorpresa per molti: dal 2024, chi venderà un immobile (resta esclusa la prima casa) che era stato ristrutturato con le agevolazioni del Superbonus 110% a meno di dieci anni dai lavori, dovrà pagare una tassa sulla plusvalenza incassata dall’operazione di compravendita.
CASE ALL’ESTERO
La tassa sui fabbricati detenuti all’estero, ossia l’IVIE, vede un rincaro di aliquota: l’imposta sul valore degli immobili situati oltre-confine sale dall’attuale 0,76% all’1,06%.
Teresa Barone
Pubblicato su PMI.it il 27 ottobre 2023