Giorgia Meloni: ognuno ha le proprie radici …
Spazi “perimetrabili e sorvegliabili” per contenere i migranti? “Facilmente” perimetrabili e sorvegliabili.E come? Lager di ultima generazione?
Non è cosa da poco ed andrebbe precisato se il governo pensi, non appena se ne presenti l’occasione, che i problemi in cui si dibatte il “paese – caserma” Italia? – possano essere risolti “manu militari”.
Si può convenire circa il fatto che solo gli stupidi non cambiano mai avviso, senza con ciò accreditare – secondo la logica pedestre del “nuovismo” a tutti i costi – che qualcuno possa rovesciare se stesso come un guanto e mutare indirizzo politico, senza riguardo alle proprie radici. Non è così. E guai se lo fosse.
E’ vero che la “grazia di stato” che ha accompagnato Giorgia Meloni, ascesa a Palazzo Chigi, le ha consentito di assumere, in particolare nei confronti dell’Europa, e sul piano delle relazioni internazionali, posizioni ragionevoli, ma è altrettanto vero che, ad un certo punto, quando i nodi vengono al pettine e non si lasciano facilmente districare, le radici, la cultura cui afferiscono, l’abito mentale che hanno via via sedimentato, presentano il conto.
Lo si evince dalle recenti dichiarazioni di Giorgia Meloni in tema di migrazioni. Con un ritorno di fiamma di posizioni dure e sconcertanti che neppure la concorrenza a destra di Salvini giustificano. Non lo si dice – tutt’altro – in termini spregiativi nei confronti della Presidente del Consiglio, anzi riconoscendo che, in definitiva, la coerenza è pur sempre una virtù, anche quando si applica ad opinioni che non si condividono.
La politica è già complessa di suo e non ha bisogno di essere gravata dal potenziale inganno di posizioni assunte secondo l’opportunità del momento, ma, tutto sommato, non rispondenti all’ effettivo “sentimento” che ognuno ha il diritto di coltivare secondo le intuizioni originarie della propria storia.
Il fatto che ciascun attore della scena politica sia sé stesso e non cerchi di sfuggire per la tangente al bagaglio delle proprie esperienze rende più facile orientarsi e comprendere l’ evoluzione del confronto politico, prendendovi parte senza smarrirsi in un confuso bailamme di opinioni di comodo, recitate ad arte secondo la necessità del momento.
Insomma, non c’è da sorprendersi che la Meloni sfoderi il suo antico piglio, quello del blocco navale et similia.
In un certo senso, è bene che sia più sintonica con quello che è, evidentemente, il suo effettivo sentimento nei confronti dei migranti.