Cyberbullismo: tra scuola e famiglia

A settembre inizia la scuola Ed ecco di nuovo che in tema di Cyberbullismo si ripropone il problema di come prevenirlo e come gestirlo.
Preliminarmente è doveroso sottolineare – e non ci stancheremo di dirlo – che il web non va demonizzato. Tuttavia, se non usato correttamente, può diventare luogo di pericoli.
WEB LUOGO DI CRESCITA SE USATO CORRETTAMENTE
Infatti, da luogo di informazione e crescita, quale può e deve essere, il web può diventare luogo di disinformazione e aggressività a danno di soggetti più deboli.
I giovani spesso non riescono a comprendere i reali pericoli e gli adulti, che dovrebbero essere i loro punti di riferimento, i primi formatori e responsabili, sono spesso impreparati di fronte a uno strumento che non conoscono.
I genitori devono partecipare alla vita social dei figli. Non devono ignorare le loro attività online e i luoghi virtuali che frequentano. Purtroppo, trattandosi di un “luogo virtuale”, si ha la percezione che non sia importante o non sia necessario controllarlo.
FARE PREVENZIONE PER RISOLVERE IL PROBLEMA
Il rimedio per eccellenza è la prevenzione in ogni modo possibile.
Tutti devono essere consapevoli che un utilizzo improprio della rete è illegale e che esercitare violenza in rete su una persona è un reato. Come reato va trattato e punito.
E’ necessario un’opera congiunta tra famiglia e scuola.
I gruppi sociali di riferimento che rivestono per antonomasia i ruoli e le funzioni di educazione e controllo sono la famiglia e la scuola.
È, in buona sostanza, assolutamente necessario che famiglia e scuola formino i giovani in merito all’ “Educazione Civica Digitale”.
Le nuove generazioni vanno, quindi, istruite e accompagnate a un uso consapevole del web.
È necessario un percorso formativo e didattico che possa dare ai giovani informazioni per un uso responsabile dei nuovi strumenti tecnologici.
L’EDUCAZIONE CIVICA DIGITALE E’ LA RISPOSTA
Oggi, “l’essere cittadino” passa anche e soprattutto per la rete e i social. Pertanto, la costruzione di un mondo virtuale corretto, oggi è una priorità, perché questo mondo virtuale è sempre più sovrapponibile e complementare al mondo reale.
Dunque, tramite l’Educazione Civica Digitale, è possibile formare i giovani, dare loro le competenze tecniche e la consapevolezza necessaria per vivere la rete secondo il suo pieno positivo potenziale.
GLI OBIETTIVI DI UN USO SANO DEL WEB
In primis, occorre contrastare e mirare a eliminare la violenza in rete combattendo “l’odio digitale” in tutte le sue mille sfaccettature, dal “sexting”, dal “revenge porn” ai furti di identità alla violazione della privacy.
I giovani devono essere in grado di distinguere i comportamenti legittimi e legali nello spazio virtuale da quelli che, invece, non lo sono.
STRATEGIA DA ATTUARE PER UN ADEGUATA FORMAZIONE
Per far sì che l’Educazione Civica Digitale riesca a formare in modo adeguato le nuove generazioni è necessaria una sinergia tra istituzioni, scuola e famiglie.
Rimane fondamentale il ruolo che, nell’ambito del processo formativo dei giovani, occupano i genitori e gli insegnanti. Si tratta di un ruolo di primo piano, un ruolo fondamentale, perché devono adempiere a compiti non solo educativi, ma anche di supervisione.
In relazione al problema del rapporto dei minori con il web, il primo gruppo sociale che deve avere funzione di controllo è certamente la famiglia.
Non se ne può fare a meno. Educare i propri figli a fare del web un uso responsabile è di vitale importanza perché non conoscere le nuove tecnologie, in buona sostanza, oggi equivale a non conoscere i propri figli.
I genitori, quindi, devono essere in grado di conoscere il web, per almeno due ottimi motivi: il primo è potersi rapportare con i propri figli parlando il loro stesso linguaggio, il secondo è di poterli informare riguardo ai pericoli che possono correre.
Purtroppo vi è una sempre maggiore mancanza di comunicazione tra genitori e figli in relazione al tempo e al modo che costoro impiegano al computer e sul telefono.
Compito inderogabile oggi dei genitori deve essere quello di affiancare i figli nella scoperta della rete per far comprendere loro quali sono i rischi e i pericoli che si celano dietro l’uso distorto del web e dei social.
I genitori hanno un’idea (più o meno vaga che sia) dei rischi che corrono i propri figli, ma non hanno la formazione necessaria per spiegare loro le nuove tecnologie e i loro pericoli.
Per creare una generazione di utenti consapevoli e rendere il web un ambiente virtuale civile e sano è, quindi, necessario che i giovani imparino a conoscere i rudimenti base della rete in seno alla famiglia, prima ancora che nella scuola.
FORMAZIONE CONTINUA ED OBBLIGATORIA PER DOCENTI E GENITORI
Per far questo, è assolutamente necessario formare e informare i genitori.
Se la famiglia è il primo “gruppo di controllo” in merito a un uso consapevole e corretto delle nuove tecnologie, è altrettanto importante che lo stesso compito venga assolto anche dalla scuola.
Per quanta riguarda la formazione degli insegnanti, la primissima necessità è quella di un’adeguata formazione tecnica: non si può insegnare qualcosa che non si conosce.
Una volta capito perfettamente di cosa si sta parlando, l’educatore deve insegnare modalità e tempi di utilizzo dei vari dispositivi come smartphone, tablet, ecc.
RUOLO SINERGICO TRA GENITORI E SCUOLA
I genitori devono avvicinarsi alle scuole per imparare a conoscerle, per comprenderne il ruolo e le regole, per saggiare la competenza degli insegnanti.
I genitori tornino ad educare i figli e ad assumersi la propria piena responsabilità. Non possono delegare la scuola a svolgere compiti che la stessa non ha e non può avere.
La scuola è luogo di apprendimento e non luogo di soluzione di problemi non risolti in famiglia. La scuola non educa ma coeduca.
Genitori e insegnanti devono, quindi, collaborare per individuare strategie educative comuni in relazione a una corretta Educazione Civica Digitale.
Devono lavorare in sinergia, individuare strategie educative e percorsi formativi comuni, da portare avanti assieme. Nessuno deve abdicare al proprio ruolo ma svolgerlo civicraticamente. Solo così genitori, docenti, giovani potremo conquistare assieme un avvenire migliore.
Rosaria Salamone