Parkinson: con la Vitamina B1 possibile la totale regressione dei sintomi. Primo caso certificato
Marco è un cinquantenne colpito otto anni fa dal morbo di Parkinson. Per ben sei anni ha tentato una terapia attraverso la somministrazione di diversi farmaci nella speranza di curare la sua malattia. Visti i risultati negativi, si è infine rivolto, due anni fa, al neurologo di Viterbo Antonio Costantini, il medico che ha in cura centinaia e centinaia di pazienti affetti dal morbo di Parkinson.
Dopo il trattamento con la Vitamina B1, detta anche Tiamina, i sintomi della malattia sono completamente regrediti, così come accertato dal medico Asl competente. ( Vai al video )
Non si tratta certamente del primo caso, ma questo è l’unico ad avere ottenuta una verifica ufficiale.
Sulla vicenda abbiamo sentito il dottor Costantini.
D: Dottor Costantini, Marco è uno degli ultimi malati che ha curato per il morbo di Parkinson. Quale è la terapia somministrata a questo nuovo paziente ?
R:La terapia che abbiamo somministrato a questo nuovo paziente è sempre la vitamina B1, con dosi necessarie per controllare perfettamente l’equilibrio. Su questa base noi inseriamo la dose di Levodopa, che è il farmaco con meno effetti collaterali che esistono per la malattia del Parkinson, e il risultato è stato una completa regressione dei sintomi.
D: Da quali parametri risulta questa regressione?
R: Dalle schede di valutazione, dai test motori cui viene sottoposto per verificare l’equilibrio, l’eloquio e tutta una serie di funzioni che risultano nella norma.
D: Marco si è sottoposto anche a una visita di controllo alla Asl?
R: Si, lui è un sottufficiale in congedo della polizia; per avere la licenza del porto d’armi è stato sottoposto ad una visita ufficiale per verificarne le condizioni di salute. E’ stato visitato da un fisiatra della Asl per accertare le condizioni fisico-motorie del paziente. Il medico fisiatra che lo ha visitato ha infatti constatato che non presentava più alcun sintomo della malattia e lo ha ritenuto idoneo. Per noi è comune vedere pazienti con malattia di Parkinson con completa regressione dei sintomi in seguito all’introduzione della vitamina B1 nella loro terapia. In questo caso però la completa regressione dei sintomi non l’abbiamo certificata noi ma un medico estraneo al nostro gruppo e si tratta di uno specialista nei disturbi del movimento.
D: Fino a qualche anno fa la malattia del morbo di Parkinson colpiva soprattutto gli anziani, adesso colpisce anche i trenta-quarantenni. Cosa è cambiato in questi anni?
R: Non si sa. Di certo, attualmente si consumano nella alimentazione molti zuccheri semplici che richiedono più vitamina b1 per essere metabolizzati. Quindi pensiamo che possano crearsi situazioni di carenza relativa di Vitamina B1 che potrebbe essere implicata nella patogenesi della malattia a causa dell’alimentazione in cui sia presente un alto contenuto di zuccheri semplici nei cibi. Ci sono già studi che correlano la malnutrizione ai sintomi non motori della Malattia di Parkinson (Mischley L.K1 .Int Rev Neurobiol. 2017;134:1143-1161. doi: 10.1016/bs.irn.2017.04.013. Epub 2017 Jun 9.Nutrition and Nonmotor Symptoms of Parkinson’s Disease.)
D: Quali sono i primi sintomi di questa malattia degenerativa?
R: I sintomi sono tanti perché interessano i sistemi motori; l’olfatto con anosmia, è sicuramente uno dei primi sintomi; l’umore, con depressione; un leggero rallentamento dei movimenti; una leggera rigidità e la mancanza di movimenti volontari; il viso che è amimico. Consideri che il Parkinson interessa i sistemi motori, colpisce le funzioni cognitive, le funzioni emotive, oltre l’olfatto, e l’equilibrio. Provoca movimenti involontari come il tremore, peraltro non presente in tutti pazienti, e questo costituisce uno dei sintomi più ostici da mettere sotto controllo, da sempre.
D: Dopo la riabilitazione è necessario ricorrere anche alla fisioterapia?
R: La fisioterapia è importante perché consente al paziente di recuperare o mantenere i gradi fisiologici di movimento (articolarità), limitati dalla rigidità tipica del parkinsoniano. Esistono esercizi per la stabilità posturale, per l’elasticità muscolare e un training per la deambulazione. Il movimento del parkinsoniano deve essere controllato dalla volontà, perché non è controllato automaticamente dai sistemi colpiti dalla malattia.
Quindi il paziente impara con il terapista a dare un ritmo al proprio cammino, contando a voce i passi o attraverso ausili quali il contapassi. Per i pazienti con disturbi della marcia come il freezing (il paziente si blocca prima o durante il cammino), sono molto utili i puntatori laser che sbloccano il paziente dallo stato di “congelamento” tipico del freezing illuminando la zona antistante i piedi.
D: Dottor Costantini lei ha curato con la vitamina B1 centinaia e centinaia di pazienti colpiti dal morbo di Parkinson. I suoi studi sono stati pubblicati nel 2015 sul sito The National Center Biotechnology. Come ha reagito la medicina ufficiale alla sua cura?
R: E’ stata totalmente ignorata, purtroppo. Non si è incaricato nessuno di smentirci, né di confermare i nostri risultati.
D: Perché secondo Lei?
R: Non ne ho alcuna idea.
D: Negli anni scorsi in collaborazione con l’ospedale San martino di Genova era stato deciso di organizzare una sperimentazione chiamata “doppio cieco” poi abbandonata. Perché?
R: Perché il Ministero non ha dato i fondi per la sperimentazione. Si trattava di 250 mila euro.
D: Quanto costa la cura con la somministrazione della vitamina B1 rispetto alla cura con i farmaci tradizionali?
R: Costa molto di meno; in fiale costa 50 euro l’anno.
D: Mentre la cura con i farmaci tradizionali?
R: Ci sono anche farmaci molto cari di recente produzione.
D: Su internet sono presenti numerosi enti scientifici, associazioni di genitori, neurologi e ospedali che si occupano a vario titolo del morbo di Parkinson. In futuro, cioè oggi, ritiene possibile una collaborazione con altri enti scientifici per cercare di debellare definitivamente questa malattia invalidante per migliaia e migliaia di persone?
R: Noi siamo disponibili ad aiutare chiunque. Attualmente ci sono centinaia di pazienti che si rivolgono a noi attraverso l’invio di e.mail. Un sito web britannico chiamato HealthUnlocked si è molto impegnato, visti i buoni risultati, a diffondere questo tipo di trattamento tra i suoi iscritti: hanno pubblicato delle linee guida con il nostro aiuto. Pertanto, un paziente può anche agevolmente curarsi da solo con forme orali di Vitamina B1. I risultati sono stati ben evidenti, tanto che alcuni utenti hanno potuto fare un elenco di circa 80 disturbi lamentati dai pazienti che regrediscono o migliorano di molto in seguito alla terapia con Tiamina. Talvolta chiedono a noi qualche consiglio per aggiustare la dose in itinere.
Giuseppe Careri