L’aborto: occasione solo di divisione?

L’aborto: occasione solo di divisione?

Politica Insieme (CLICCA QUI) ha pubblicato il seguente articolo sulla questione dell’aborto 

La questione dell’aborto è giunta a piazzarsi a cavallo delle due legislature come motivo di divisione. Ancora una volta si assiste ad una predisposizione ideologica. Le ali più estremiste intendono prevalere a discapito di una larga area intenzionata a trattare questo, come altri temi particolarmente sensibili che investono anche delicate questioni etiche ed antropologiche, in maniera ragionata e pacata.

E’ vero che la passata legislatura si è accesa dopo che progetti come quelli Zan e sul Fine vita hanno esacerbato gli animi, e diciamolo: del tutto inutilmente. E’ anche vero che parlare di aborto significa tornare alla 194 del 1978. Un provvedimento, è proprio il caso di ricordarlo ancora una volta, che aveva come titolo “Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza”. Almeno in via generale, provava anche a farsi carico di tutti i problemi e le difficoltà vissute dalla donna posta di fronte ad una decisione tanto drammatica. Molti l’accettarono per una scelta del male minore. Tra i cattolici, ancora scottava la sconfitta subita in occasione del referendum sul divorzio di solo quattro anni prima. Cosa che si sarebbe ripetuta sull’aborto nel 1981.

Poi, lungo la strada, e responsabilità di tanti, in parte anche molti di quei parlamentari che si dicevano cattolici, in alcuni casi gli stessi che oggi intervengono nuovamente sulla materia, la 194 è passata alla storia, e soprattutto richiamata, come se, invece, fosse da considerare tout court la legge sull’aborto. E’ mancata, infatti, pressoché totalmente l’applicazione della prima parte di quel provvedimento, tesa alla “tutela della maternità”.

Questo spiega perché sin dall’avvio di Politica Insieme, e poi con INSIEME, si è giunti alla formulazione di una petizione parlamentare (CLICCA QUI) su cui non è stato registrato, in effetti, un grande impegno da parte di quelle amiche e quegli amici del mondo cattolico che, appunto, oggi tornano sul tema. Un testo il cui spirito e il cui contenuto abbiamo visto diventare oggetto di attenzione, invece, da parte di Giorgia Meloni. Il punto è che devono essere messi in campo tutti quegli strumenti che potrebbero portare la donna decidere con maggior consapevolezza e certa di non essere lasciata sola se dovesse decidere di diventare mamma. C’è dunque  un’occasione di confronto, e persino di condivisione invece che di scontro ideologico.

Quello dell’aborto, così come altre questioni che riguardano la Persona, i suoi diritti naturali, il senso della Vita, non possono essere affrontati in termini esacerbati e che, alla fine, non tengono conto adeguatamente di quelle grandi temperie interiori, il dolore, le difficoltà di chi dovrebbe decidere con serenità, e in scienza e coscienza. Peggio ancora se diventano motivo di contrapposizione politica e non di altro.

Come ha detto ieri in un’intervista a La Stampa, il cardinale Angelo Bagnasco, ci troviamo di fronte ad un qualcosa che dovrebbe diventare oggetto di una “seria ed onesta riflessione culturale, non degli slogan o delle posizioni preconcette”.

La maggior parte degli italiani non hanno bisogno di uno scontro di quel genere che il dibattito politico fa intravedere in queste ore. Non abbiamo bisogno del muro contro muro e invitiamo tutti a rileggersi la petizione di INSIEME (CLICCA QUI) e, forse, attorno a quello e ad altri contributi sarà possibile non pensare solo a dividere.