Aldo Moro: l’Europa e la Pace

Aldo Moro: l’Europa e la Pace

La data del 9 maggio è stata scelta quale Giornata dell’Europa. Per noi italiani quello stesso giorno significa il ritrovamento del corpo assassinato di Aldo Moro, dopo 56 giorni di prigionia in mano alle Brigate rosse.

Un’occasione, dunque, per non limitare il commosso ricordo dello statista democristiano solamente alle tragiche vicende che segnarono la fine della sua vita (CLICCA QUI). Bene fanno quanti invitano a cogliere, nel suo insieme, la grande testimonianza della sua sapienza politica, della ricercatezza di analisi storica e di duttilità politica che egli seppe dispiegare anche sul fronte delle relazioni internazionali. Da un lato, per rafforzare il processo d’integrazione europea, dall’altro, per andare pacificamente oltre la Guerra fredda e il confronto tra diversi modelli politici, sociali ed economici basato sulla minaccia atomica.

Moro non si limitò a parlare di Europa e di Pace, fu costruttore di Europa e di Pace. Lo dimostrò ampiamente in tutte le occasioni in cui ebbe modo di cimentarsi sulle questioni mondiali in cui l’Italia si trovava coinvolta per il suo essere parte della Comunità europea e figura chiave nella regione mediterranea.

Un ruolo importante, se non fondamentale, come ebbe modo di riconoscere alcuni anni dopo il Ministro degli esteri sovietico Andrej Gromyko, fu svolto da Moro tra il 22 novembre 1972 e l’8 giugno 1973 in occasione dei lavori preparatori della Conferenza di Helsinki sfociata poi nel documento approvato nel 1975 dal titolo “Raccomandazioni finali delle consultazioni di Helsinki”. Moro sottoscrisse quelle carte nella sua funzione sia di Presidente del Consiglio italiano, sia di Presidente di turno della Comunità europea.

Aldo Moro si mosse sulla base del convincimento che dietro le divisioni si stagliavano bisogni comuni, come quello della ricerca di una Pace costruita al” riparo di ogni minaccia alla sicurezza” e sul comune bisogno e desiderio di cooperazione”. Il suoi principi di riferimenti erano quelli del “rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, inclusa la libertà di pensiero, coscienza, religione e credo, la cooperazione tra gli Stati, la composizione pacifica delle controversie, il non ricorso alla forza”.CV