Quirinale l’informazione in vetrina – di Giuseppe Careri

Due corazzieri nel salone delle feste del Quirinale poco prima dell'inizio delle consultazioni del presidente della Repubblica Sergio Mattarella per la formazione di un nuovo governo, Roma, 27 gennaio 2021. ANSA/FRANCESCO AMMENDOLA - UFFICIO PER LA STAMPA E LA COMUNICAZIONE DELLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA +++  EDITORIAL USE ONLY NO SALES  HO ++

Ore 19.43 del 29 gennaio 2022, il Presidente della Camera Roberto Fico pronuncia il fatidico numero 505 del quorum che elegge di nuovo Sergio Mattarella Presidente della Repubblica per il secondo mandato. Un applauso di 5 minuti dell’assembla di Montecitorio suggella l’elezione del Capo dello Stato. Tutte le televisioni, comprese quelle straniere, trasmettono in diretta l’avvenimento quirinalizio. Ci sono le Tv del servizio pubblico, Mediaset, La7 condotta da Enrico Mentana. Al termine dell’ottava votazione Sergio Mattarella risulta eletto con 759 voti, il secondo Presidente più votato dopo Pertini, 803 voti ottenuti al sedicesimo scrutino nel 1978.

Alle ore 20.53, terminato il conteggio ufficiale delle schede, il Presidente della Camera Roberto Fico annuncia in modo solenne il risultato dell’ultima votazione a favore del Capo dello Stato Sergio Mattarella. Nell’emiciclo scatta il fragoroso applauso tra i Deputati e i Senatori. Un applauso, per certi aspetti, simile a quello avvenuto alla Scala di Milano l’otto dicembre scorso dove Mattarella ricevette da parte dei presenti al Teatro La Scala l’invito pressante ad accettare di nuovo l’incarico di Capo dello Stato

Le televisioni, rigorosamente in ripresa diretta, inquadrano i vari scranni: alcuni parlamentari sono visibilmente commossi, si abbracciano, applaudono, sorridono. I vari conduttori televisivi commentano emozionati le immagini dei parlamentari in piedi nell’emiciclo; si vede Casini attorniato da colleghi impegnati in un continuo applauso, poi Fiano del Partito Democratico particolarmente commosso; Parlamentari dei 5 Stelle in discussioni animate; solo dai banchi di Fratelli d’Italia non arriva nessun accenno di applauso.

Dopo la proclamazione in aula comincia l’attesa dei cronisti e degli operatori televisivi all’uscita di Montecitorio per documentare con le loro telecamere, sempre in diretta, l’uscita del corteo di auto. In testa c’è quella della Presidente del Senato Casellati e del Presidente Fico che si dirige verso il Colle per comunicare ufficialmente la decisione dell’avvenuta elezione a Sergio Mattarella.

A tarda sera, iniziano ad uscire dal Portone di Montecitorio diverse auto incolonnate mentre le telecamere del Tg1 sono pronte a seguire il corteo per le vie di Roma.

Immagini in movimento straordinarie, nitide, per certi versi emozionanti, che attraversano piazzale Montecitorio, si avviano verso Via del Corso che sembra illuminata a giorno per la nitidezza delle immagini grazie alla bravura dell’operatore del Tg1 che riesce a tenere stabili le immagini riprese dalla motocicletta.

Sullo sfondo di Via del Corso s‘intravvede sempre più grande l’altare della Patria che, visto in questa circostanza speciale appare, simbolicamente, più vicino ai cittadini e al Presidente della Repubblica. E’ una Roma affascinante illustrata magistralmente dalle telecamere della Rai, spesso ingiustamente criticata, capace nei momenti cruciali di raggiungere il massimo delle sue potenzialità. Ecco avvicinarsi l’altare della Patria, imponente, quasi protettivo di tutti noi; il corteo si avvia in Via IV Novembre e, come per magia, sullo sfondo appare il magnifico palazzo illuminato del Quirinale edificato a partire dal 1573. Alla sua costruzione e dal punto di vista artistico vi lavorarono insigni maestri dell’arte italiana: Pietro Da Cortona, Giovanni Paolo Mannini, Guido Reni.

Il Palazzo del Quirinale è posto sul colle omonimo. Nel 1870 è stata la residenza ufficiale del Re d’Italia e, dal 1946, del Presidente della Repubblica, eletto dopo il Referendum Repubblica/Monarchia.

All’interno del Palazzo del Quirinale inizia la breve cerimonia dei due Presidenti di Camera e Senato per la comunicazione a Mattarella dell’avvenuta elezione per la seconda volta a Presidente della Repubblica.

In una breve dichiarazione Mattarella dice: “I giorni difficili trascorsi nel corso dell’emergenza sanitaria ed economica che stiamo vivendo, richiamano al senso di responsabilità e al rispetto delle decisioni del Parlamento. Queste condizioni impongono di non sottrarsi ai doveri a cui siamo richiamati ha concluso il presidente.

Senso di responsabilità e doveri di tutti verso la decisione del Parlamento. E’ un richiamo a tutti i partiti a percorrere insieme l’ultimo tratto della legislatura e del settennato atto a fronteggiare la crisi economica e la pandemia che non accenna ad essere ancora sconfitta. Grazie ai media televisivi, i cittadini hanno potuto assistere a tutte le fasi di questa votazione per l’elezione del Presidente della Repubblica. Purtroppo nel corso dei primi sette scrutini non sempre Deputati e Senatori hanno mostrato il meglio di loro stessi. Al contrario, si è avuta la forte sensazione di un Parlamento diviso, frazionato, con partiti contrapposti e nessuna volontà di trovare effettivamente una soluzione condivisa. Sette scrutini andati a vuoto, dove pian piano emergeva l’esigenza di trovare una soluzione al di fuori di quelle, inutili, proposte dal Centro Destra e bocciate a priori dal Centro Sinistra. Uno spettacolo a tratti deprimente, concluso, per fortuna, in una riconferma della coppia vincente Mattarella/ Draghi.

Ora comincia il chiarimento all’interno dei partiti, soprattutto della Lega e dei suoi alleati; chiarimento anche all’interno del Movimento 5 Stelle dove è iniziata la “guerra” tra Conte e Di Maio con comunicati andata e ritorno. Il PD, a sua volta, ha giocato di rimessa, per usare un termine calcistico. Ha respinto le richieste del Centro Destra senza mai proporre una propria candidatura. Quando è avvenuto, con il nome di Isabella Belloni, Capo dei servizi segreti, si è scatenata la bagarre che ha avuto come conseguenza la rielezione di Mattarella. Per fortuna.

Il 3 febbraio alla 15.30 cerimonia del Giuramento in Parlamento con l’aula di Palazzo Montecitorio alla presenza dei 1009 grandi elettori. La televisione ci sarà ancora una volta in diretta, con i suoi giornalisti, cameraman, tecnici, per documentare un avvenimento storico che questa volta non riserverà nessuna sorpresa. Domani Consiglio dei Ministri con Draghi ancora in cattedra. In bocca al lupo Presidenti!!!

Giuseppe Careri