La giostra della politica – di Giuseppe Careri

La giostra della politica – di Giuseppe Careri

L’immagine postata ieri su Fb mostra Beppe Grillo e Giuseppe Conte seduti in un ristorante a Marina di Bibbona. Entrambi sorridenti, hanno deciso di comune accordo di postare la foto della loro riconciliazione dopo la buriana dei giorni scorsi. Conte indossa una maglietta giovanile nera, mentre il Beppe Grillo una camicia variopinta in tono con il suo stile scanzonato. L’accordo è stato raggiunto grazie ai 7 saggi del Movimento che hanno riavvicinato i due contendenti attraverso una rimodulazione dello statuto del 5 Stelle che sarà pubblicato e sottoposto agli iscritti sulla piattaforma SkyVote nelle prossime due settimane.

Appartengono dunque ad altra epoca le gravi accuse rivolte dal Garante all’ex Presidente del Consiglio Conte dopo la lettura della prima versione dello statuto. Ne ricordiamo soltanto la principale relativa ai problemi del Movimento: “Conte, non potrà risolverli perché non ha ne visione politica, ne capacità manageriali. Non ha esperienza di organizzazioni, né capacità di innovazione” aveva chiosato Beppe Grillo. 

La “pace” tra Grillo e Conte per il momento consentirà al Movimento dei 5 Stelle di avere riferimenti precisi per le prossime lotte politiche.

Il neo Presidente del Movimento 5 Stelle affila intanto le armi per affrontare Mario Draghi sulla riforma della giustizia che Marta Cartabia intende modificare rispetto alla precedente legge scritta dal suo “pupillo“ Bonafede. E’ un’occasione per Giuseppe Conte di avere una rivincita dopo la caduta del suo Governo.

Il 23 luglio la riforma della giustizia approderà in Parlamento per la discussione sugli emendamenti dei 5 stelle, ma dietro c’è sempre l’ombra di Grillo che vigila…..

Nella giostra politica è il turno della visita al carcere di Santa Maria Capua Vetere del Presidente del Consiglio Draghi e della Ministra della Giustizia Cartabia. Un gesto simbolico forte rivolto ai carcerati ma anche alle guardie in stato di agitazione per la terribile vicenda del pestaggio. Il quotidiano Domani titola l’iniziativa di Draghi e Cartabia in modo piuttosto ingeneroso: “Il Governo va in gita nel carcere delle torture per fare promesse”.

Per la verità il pestaggio dei detenuti del carcere Francesco Fuccella, avvenuto il 6 aprile 2020, è avvenuto quando a capo del Governo giallorosso c’era Giuseppe Conte e il Ministro della Giustizia del Movimento 5 Stelle era Bonafede. In quei giorni il pestaggio passò quasi inosservato e comunque sottostimato dal Governo, forse anche per informazioni carenti provenienti dal carcere. Il pestaggio dei detenuti ha condotto a 52 misure cautelati  e 117 indagati.

Dopo più di un anno, il 29 giugno 2021, le immagini dei pestaggi riprese dalle telecamere di sorveglianza vengono pubblicate. Suscitano vergogna ed orrore in tutto il mondo. In pochi giorni Draghi decide di intervenire e di visitare il  penitenziario di Santa Maria Capua Vetere denunciando le carenze di gran parte delle case di pena soprattutto per il sovraffollamento dei detenuti e la carenza di organici. “Non può esserci giustizia dove c’è l’abuso. Il Governo non ha intenzione di dimenticare”, afferma il Presidente del Consiglio.

Mario Draghi non si smentisce nemmeno sulla Rai. A sorpresa indica Carlo Fuortes come Ad della televisione pubblica e Marinella Soldi come Presidente. Il Consiglio di Amministrazione ratifica la nomina di Fuortes con 5 voti favorevoli e l’astensione di Riccardo Laganà eletto con i voti dei dipendenti. Marinella Soldi entrerà nel pieno delle sue funzioni solo dopo l’approvazione dei due terzi della Commissione Parlamentare di vigilanza. L’ira di Forza Italia esclusa dal “bottino” delle nomine Rai.

La giostra gira al contrario per Matteo Renzi e il manager degli attori del mondo dello spettacolo Lucio Presta per il documentario “Firenze secondo me”  liquidato al Segretario di Italia Viva con un compenso che si aggira sui 700 mila euro. I Magistrati stanno esaminando i documenti dei compensi per valutare se esiste sotto traccia un finanziamento illecito a un partito. Renzi: è tutto documentato.

Ma la notizia più dolorosa riguarda l’Isola di Cuba dove si susseguono manifestazioni di protesta della popolazione contro il regime filo castrista. La polizia arresta poveri ragazzi che manifestano per la libertà, ma soprattutto per la mancanza di cibo nei supermercati, di medicine e beni di prima necessità. Il regime replica con il solito refrain degli Stati Uniti che non tolgono l’embargo.

In realtà il Presidente Cubano, l’ingegnere Miguel Diaz Canel è troppo lontano dalla cittadinanza per trovare una soluzione se non l’unica che conosce: reprimere ogni manifestazione di protesta popolare con le forze di polizia

La sinistra, sempre pronta a sostegno delle lotte dei i diritti civili, questa volta si dimostra alquanto distratta. Forse è giunto il momento di fare una campagna in favore di questa piccola isola ridotta in condizioni di miseria e di disperazione. E’ un appello rivolto a tutti coloro che amano la libertà, la democrazia e i diritti civili ancora sconosciuti in molti paesi del mondo.

Giuseppe Careri