Siria: Russia accusata di aver ucciso 45 persone con bombardamenti non diretti contro l’Isis
Almeno 45 persone sono rimaste uccise in Siria a causa degli attacchi aerei portati dai jet russi su una zona in mano ai ribelli che combattono il Governo di Damasco nel nord-ovest del Paese. Questa è la denuncia dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, basato a Londra.
I bombardamenti sono stati effettuati a Jabal al-Akràd, in una zona montagnosa della provincia di Latakia che costituisce quella che può essere considerata la roccaforte degli Alawiti di Barack al-Assad.
Tra le vittime di questi bombardamenti sono segnalati il comandante di un gruppo di ribelli con altri suoi miliziani e parecchi civili.
La Russia continua a sostenere che le sue azioni sono dirette esclusivamente contro i guerriglieri dell’Isis, o Daesh, che sostengono il Califfato islamico,
Dal 2012, però, questi gruppi di sunniti moderati, ma contrari al Governo di Damasco, hanno preso il controllo di Jabal al-Akràd da cui sono in grado di bombardare la città e l’aeroporto di Latakia, oltre che il villaggio di Qardaha, luogo in cui è nato il Presidente siriano