La siccità costringe a guardare al mare anche in California

La siccità costringe a guardare al mare anche in California

La siccità costringe la California guardare al mare. E’ dall’Oceano Pacifico che deve venire l’acqua potabile se continua ogni anno a piovere meno e ad avere gli acquedotti vuoti. Al punto che, per la prima volta nella storia, Jerry Brown, il Governatore di uno degli stati più ricchi ed evoluti d’America, è stato costretto a razionare l’erogazione di questo fondamentale servizio, essenziale per la vita di tutti i giorni.

Del resto, il fiume Colorado e le nevi del nord California, a causa delle diminuite precipitazioni invernali, assicurano sempre meno acqua.

Così, come già fatto in altre parti del mondo dove l’acqua scarseggia, si è costretti a pensare al desalinatore perché in talune condizioni la soluzione del problema può venire solamente dallo sterminato Oceano che rende una scelta del genere quasi scontata.

Il primo impianto di desalinizzazione, dal valore di un miliardo di dollari, sta per entrare in funzione nella Contea di San Diego e, allora, si vedrà in quale misura sarà in grado di rispondere alle necessità idriche e attenuare il morso del razionamento.

Un vecchio impianto dismesso a Santa Barbara sta per essere rimesso in funzione. Altri stati Usa si sono messi sulla stessa strada. E’ il caso del Texas e della Florida. Quest’ultimo ha già avviato un progetto nel settore, ma si pensa di estenderlo ulteriormente.

L’impianto in costruzione a San Diego, la cui inaugurazione è prevista per il prossimo novembre, sarà il più grande sistema di desalinizzazione americano con la produzione prevista di circa 50 milioni di galloni di acqua potabile al giorno, pari a circa 200 milioni di litri.

L’impianto è però contestato dagli ambientalisti che rimproverano la necessità di consumare una quantità enorme di energia elettrica e, quindi, ritrovarsi di fronte ad un conseguente aumento delle emissioni di anidride carbonica.