Abusi su minori, la Santa Sede si difende davanti all’Onu. Falsa per la Sala stampa vaticana la notizia sui dati dei 400 preti ridotti allo stato laicale da Ratzinger

Abusi su minori, la Santa Sede si difende davanti all’Onu. Falsa per la Sala stampa vaticana la notizia sui dati dei 400 preti ridotti allo stato laicale da Ratzinger

Un imbarazzante caso internazionale che vede protagonista la Santa Sede. Durante il pontificato di Benedetto XVI, Papa Ratzinger nel corso del biennio 2011/12 avrebbe riportato allo stato laicale ben 400 sacerdoti colpevoli di atti di pedofilia su minori.

La notizia è stata diffusa dall’Agenzia di stampa internazionale AP con sede negli Stati Uniti, l’Associated Press, citando dati di fonti vaticane. secondo Ap, si tratterebbe di statistiche elaborate proprio dalla Santa Sede per rispondere alla commissione dell’Onu riunita a Ginevra e dare prova dell’applicazione della Convenzione per i diritti del fanciullo da parte del Vaticano.

Pronta, tuttavia, la secca smentita da parte della Sala stampa vaticana, proprio per bocca del direttore, padre Federico Lombardi, che precisa laconicamente: “Si tratta di dati errati”. abusi-la-onu-interroga-il-vaticano

L’analisi della documentazione fatta da dall’Associated Press mette in evidenza l’evoluzione nelle procedure della Santa Sede per combattere i casi di molestia sui minori, a partire dal 2001, quando il Vaticano inizia ad accogliere le segnalazioni degli abusi. La Congregazione per la Dottrina della Fede, responsabile della valutazione delle segnalazioni, analizza infatti ogni caso e procede ad istruire i vescovi su come procedere.

Padre Federico Lombardi definisce errata la notizia diffusa dalla Ap su Ratzinger, perchè legata ad una lettura sbagliata dei dati pubblicati nel volume “Attività della Santa Sede 2012” (dove si legge appunto dell’attività dell’Ufficio disciplinare della Congregazione per la Dottrina della Fede). “Si parla delle 612 nuove pratiche aperte nel 2012, provenienti da tutto il mondo, riguardanti, tra l’altro 418 casi di abusi di minori” riferisce il direttore della Sala Stampa vaticana, “i dati dei casi non si riferiscono all’esito della discussione dei casi e non si tratta quindi del numero delle dimissioni di sacerdoti”.

A comparire per rispondere alle domande dell’Onu sull’imbarazzante caso internazionale esploso nel 2011, è stata una delegazione di 6 persone, guidata dall’osservatore permanente della Santa Sede a Ginevra, Silvano Tomasi. All’intervento incalzante dell’investigatrice del Comitato per i Diritti Umani Sara Oviedo, la quale ha insistito sugli inaccettabili trasferimenti in altri Paesi dei sacerdoti accusati di abusi, il monsignor Tomasi ha risposto promettendo l’impegno della Chiesa nel contrasto di simili crimini.

L’ex nunzio apostolico nella Repubblica Domenicana Josef Wesolowski, accusato appunto di abusi sessuali su minori, verrà giudicato con “la severità che merita”.
Lo stesso Papa, nell’omelia mattutina a Santa Marta, riconosce il peso dello scandalo di cui si è macchiata la Chiesa: “tutti ne sappiamo… Sappiamo dove sono! La vergogna della Chiesa!”.

Isadora Casadonte