La Russa dice la verità sul premierato

La Russa dice la verità sul premierato

Finalmente, attraverso le dichiarazioni di Ignazio La Russa, abbiamo la  conferma di quello che, tra gli altri, è uno degli obiettivi che lui, la Meloni e gli altri della destra si pongono con l’introduzione del premierato: ridurre i poteri del Capo dello Stato. La Russa, infatti, ha detto che la riforma “lascerebbe al Presidente della Repubblica quei compiti che vollero dargli i padri costituenti, che il presidente ha dovuto meritoriamente allargare nel tempo, per supplire a carenze della politica, tra cui la durata troppo breve dei governi”.

Una prima riflessione che non può che essere davvero polemica: ma non erano loro che quei poteri volevano ulteriormente ampliarli con quella che, inizialmente, era l’idea di passare ad una Repubblica presidenziale tout court? Poi, ce n’è un’altra da aggiungere: vuole dire La Russa che finora i Presidenti della Repubblica che si sono succeduti hanno abusato delle loro funzioni? Quel “meritorio” già potrebbe assumere la funzione di apparire come una prima smentita fatta dallo stesso La Russa della sua principale asserzione.

E’ vero, invece, che dobbiamo registrare  una continua serie di “carenze della politica”, ma che non certo superabili né con l’introduzione del premierato, anzi!, né tanto meno insinuando che gli inquilini del Colle facessero più di quanto fosse loro richiesto e previsto dalla Carta costituzionale.

Un’altra in congruenza nel ragionamento dell’attuale Presidente del Senato sta poi quando sostiene di credere che con il premierato ” i poteri del presidente della Repubblica non vengano modificati”. E allora si metta d’accordo con se stesso. E la stessa  cosa dovrebbero fare sia la Meloni, sia il resto della maggioranza.