Expo 2030 e le ambizioni che qualcuno coltiva (va)

Expo 2030 e le ambizioni che qualcuno coltiva (va)

Riad ha stravinto la competizione per ospitare Expo 2030 cui era candidata anche la nostra Roma. Battaglia impari per tanti motivi, nobili e meno nobili. Qualcuno parla di “ragioni mercantili”. Ma si sa le cose del mondo così vanno. Non parliamo d’insuccesso per la nostra politica estera perché gli affari, spesso, sono altra cosa e competere con quella che è la “capitale del petrolio” mondiale non è facile per nessuno.

Un sano bagno di realismo che porta a riflettere, però, su certe ambizioni che qualcuno coltiva. Quelle che, per quanto riguarda la politica estera ci ricordava qualche giorno fa Guido Puccio (CLICCA QUI). E l’impegno speso lodevolmente da Giorgia Meloni nel sostegno per la nostra Capitale non è purtroppo servito. Neppure per avere a sostegno della candidatura romana almeno tutti i paesi europei.

Giorgia Meloni c’è comprensibilmente rimasta male. Anche perché qualcuno aggiungerà questo insuccesso internazionale alle cose non concluse nonostante l’impegno. Purtroppo non basta l’ottimismo della volontà e non è con le dichiarazioni che si superano decenni di marginalità in cui è finito il nostro Paese il quale, in questa occasione, ha raccolto appena 17 voti contro i 119 della “corazzata” saudita.