Migranti in Albania: perché tagliare fuori il Parlamento? – di Primo Fonti

Migranti in Albania: perché tagliare fuori il Parlamento? – di Primo Fonti

Il protocollo d’intesa tra Italia e Albania per la costruzione sul territorio albanese di due strutture per l’esternalizzazione della procedura d’asilo, oltre alle note questioni politiche di cui abbiamo già detto, pone non pochi problemi giuridici.

Il primo riguarda il passaggio  al vaglio del Parlamento che il Governo proprio oggi avrebbe escluso quando, invece, è proprio il Parlamento che se ne dovrebbe occupare per la delicatezza della materia trattata che tocca questioni di rilevanza costituzionale (art.10 Cost.) ,di rispetto degli obblighi internazionali, della direttiva accoglienza e delle direttive sulle procedure.

L’art.10 Cost. riconosce il diritto d’asilo in Italia ( non in Albania) e l’art.117 Cost. il rispetto  degli obblighi internazionali ( Convenzione di Ginevra del 1951 e la Convenzione europea dei diritti dell’uomo). L’Italia che soccorre in mare i migranti con navi della marina militare o della guardia costiera è la sola responsabile delle eventuali violazioni delle convenzioni internazionali e a nulla giova che i migranti soccorsi li porti in Albania.

Le navi della Marina militare o della guardia costiera sono territorio italiano. Nel momento in cui i migranti mettono piede sul territorio italiano scatta la possibilità della richiesta di asilo e il respingimento è vietato. Quid iuris dal momento che l ’Albania è un Paese terzo e non è Italia?

L’idea di traslare la giurisdizione italiana in Albania ha un elevato grado di fantasia giuridica. L’esternalizzazione non è possibile perché le  direttive della UE si applicano solo alle richieste di asilo che vengono presentate e istruite sul territorio italiano e  l’autorità competente è il Prefetto che non ha alcuna competenza  in Albania.

Primo Fonti