I giovani di Lisbona e la buona politica – di Eleonora Mosti

I giovani di Lisbona e la buona politica – di Eleonora Mosti

In questi giorni tantissimi giovani sono riuniti a Lisbona per la 37ª Giornata Mondiale della Gioventù alla presenza di Papa Francesco. Proprio il Santo Padre ha inviato un messaggio dove la citazione evangelica ” Maria si alzò in fretta e andò ” viene da lui proposta e ripresa da don Falabretti come segno di queste giornate cariche di colore, azione, fratellanza, comunione di esperienze come fratelli tutti.

Leggiamo in un articolo pubblicato dal Sir: “La fretta di Maria è la premura del servizio, dell’annuncio gioioso, della risposta pronta alla grazia dello Spirito Santo”, spiega Francesco nel suo Messaggio, diffuso nei giorni scorsi, e che, sottolinea don Falabretti “ci esorta a ripartire. Sono parole di cui abbiamo bisogno in questo tempo in cui le fatiche della pandemia sopravvivono. Maria si alzò e ‘andò di fretta’, quella fretta buona che ci indica dove abbiamo il cuore”.

Ma se per un momento ci allontaniamo da Lisbona, dalla bellissima esperienza di un milione di giovani di tutto il mondo e riflettiamo sulla ” buona fretta” di Maria, chiediamoci perché in questo caso la cosiddetta fretta assume una valenza positiva, al di là di questo tempo dove appunto il termine invece ricorda tutto il nostro nevrotico agire giornaliero? Corriamo tutto il giorno: grandi, piccoli, giovani...e anziani dovendosi occupare loro dei propri cari che devono lavorare tante ore per pagare mutui, tasse e formare una famiglia.

Cosa può avere di buono la fretta? La bellezza della giovane Maria che viaggia verso la cugina Elisabetta, uno spostamento non facile per quei tempi e oltretutto incinta di Gesù nei primi mesi, i più delicati, ci narra la forza di una donna che aveva però quella “buona fretta” che diventava annuncio di Salvezza, Lei stessa era portatrice di un cambiamento atteso e tanto sperato che non poteva più trattenere. Allora, comprendiamo bene come la differenza tra la fretta buona e quella insana che viviamo oggi sta proprio nell’obiettivo ultimo del nostro andare.

Anche in Politica possiamo tradurre oggi l’esigenza di una fretta buona che smuova l’immobilismo dei partiti spesso ancorati a quel bipolarismo che ha frenato le sane e buone riforme, governando con leggi, toppe sull’immediato, poco lungimiranti rispetto alla crescita interna del Paese e han trasformato l’agone politico in un ring dove le carte sono mescolate su criteri di potere e poco servizio per il Paese. Il cristiano non può rallentare il passo quando il motivo del suo agire incontra il bene dei fratelli.

La Politica ha il compito di salvaguardare il benessere della comunità e, dunque, anche in questo contesto, la fretta buona diventa azione, senza indugio, verso coloro che attendono una risposta celere a quei disagi che rendono la vita del ceto medio e dei più fragili senza speranza. Il cambiamento, allora, anche in Politica, passa attraverso quei cuori che vivono la fretta buona di Maria, quell’andare che diventa trasformazione perché rinnovare non basta più. Occorre tracciare una mentalità nuova soprattutto in Politica perché lo scontento verso i politici da parte delle persone comuni è arrivato a livelli imbarazzanti.

Del resto, in tanti hanno gettato la spugna nei confronti delle istituzioni. Per questo occorre muoversi in fretta e chi sente, in Verità, le menzogne della politica di questo tempo, deve diventare portatore sano di cambiamento. Se rimane fermo, titubante, magari sotto la scusa di attendere altre prove per comprendere l’ attuale declino ,ne diventa complice e dunque menzognero anche lui.

Il Partito Insieme nasce proprio in un contesto di uomini e donne d’ispirazione cristiana che han cominciato a camminare sulla strada della politica nel tentativo di costruire, anche in quella “periferia”, un progetto portatore di annuncio, cioè che si può governare e trasformare questa società malata.

Si, è tempo che ci si alzi in fretta e si cominci un cammino insieme verso la vita vera, buona con un programma di governo che risponda alle vere difficoltà dei cittadini. Che in fretta si torni tutti a percepirsi popolo che vuole vivere la bellezza del quotidiano come cammino di una umanità ritrovata. Che questi giovani a Lisbona diventino modello per tanti altri coetanei smarriti o distratti e che tanti adulti riscoprano, anche attraverso di loro, la fretta buona di volersi ritrovare nella gioia di vivere tempi nuovi e più partecipati, a cominciare dalla vita politica. Che questa 37ª Giornata Mondiale della Gioventù susciti anche tanti giovani verso la Politica come spazio di costruzione attiva e responsabile di un mondo nuovo, vivibile e degno di pace.

Il lavoro è tanto, ma la determinazione a proseguire nonostante la fatica è più forte di ogni scoraggiamento.

Eleonora Mosti