Shell: ma quali rinnovabili … più petrolio e più gas

Shell: ma quali rinnovabili … più petrolio e più gas

Gran parte del mondo soffre, e pesantemente, per i costi delle materie energetiche e guarda con preoccupazione al futuro climatico del Pianeta più che mai in gravi difficoltà per le emissioni nell’atmosfera in gran parte dovute all’utilizzazioni delle fonti fossili. Ma c’è, invece, chi dal petrolio continua a ricevere utili sempre più ampi e partecipa così al grande drenaggio di risorse finanziarie che dalle fasce più deboli, persino quelle povere, ci fa ritrovare con pochissimi sempre più ricchi e tantissimi sempre più poveri.

Questi ultimi sono danneggiati due volte. Perché pagano con moneta e con i danni in cui incappano per i danneggiamenti ambientali estremi che portano fame, carenza di alimenti, oltre che l’inflazione.

Non è la prima volta, e la cosa si sta ripetendo dallo sviluppo della pandemia da Covid, che si è lasciata dietro le conseguenze portate con l’iniziale distruzione dei trasporti internazionali e con le carenze delle materie prime, che viene denunciato qualcosa che è insieme economicamente e moralmente, ma anche politicamente, inaccettabile. Si tratta degli annunci degli enormi dividendi che vengono distribuiti dalle grandi compagnie petrolifere.

La Shell ne prevede uno relativo al secondo trimestre che dovrebbe essere di un bel più 15%. Insieme, il colosso multinazionale britannico aggiunge l’intenzione di far crescere gli investimenti nel settore del gas naturale, in cui gode di una indiscussa supremazia, e in tutti quei settori che riguardano la ricerca e l’estrazione di petrolio e di altri idrocarburi.

La “sorella” britannica del settore, la Bp, non è stata da meno e anche dai suoi vertici giunge l’impegno da aumentare produzione sia di petrolio, sia di gas.