Piero Angela, l’uomo della porta accanto – di Giuseppe Careri

Piero Angela, l’uomo della porta accanto – di Giuseppe Careri

“Buon viaggio papà”, è l’ultimo saluto di Alberto indirizzato a suo padre Piero Angela scomparso nella giornata di ieri all’età di 94 anni che avrebbe compiuto a dicembre di quest’anno.

Piero Angela, un divulgatore e un professionista amato da milioni di lettori e di spettatori radio televisivi. Giornalista e scrittore, per settant’anni ha raccontato nei suoi numerosi libri e trasmissioni televisive la scienza e la tecnologia del nostro tempo con semplicità soprattutto per farla comprendere e amare dal maggior numero di telespettatori.

Nel 1954, proprio all’inizio delle trasmissioni televisive, Piero Angela viene assunto dalla Rai come corrispondente prima a Parigi e poi a Bruxelles. Nel 1968 diventa conduttore, insieme a Rodolfo Brancoli e Ottavio Di Lorenzo, della prima edizione del notiziario delle ore 13.30.

Proprio il giorno dell’apertura, un avvenimento drammatico investe tutta la Sicilia. Il Telegiornale viene modificato in corsa per collegarsi nei luoghi dove è avvenuto un drammatico terremoto che ha devastato diversi paesi siciliani.

L’avvenimento è condotto in studio da Piero Angela che in un dei collegamenti annuncia la morte di 200 persone a Montevago e la distruzione dei paesi di Gibellina, Salaparuta, Salemi e Menfi. In una atmosfera di tensione e di dolore, Piero Angela fornisce tutti i dettagli della tragedia che ha colpito la Sicilia.

Nel raccontare il terremoto, Piero Angela dimostra la sua bravura e la capacità giornalistica attraverso i suoi modi gentili per raccontare in un momento così drammatico una tragedia nazionale. Si pensi che in certi collegamenti si assisteva a giornalisti e operatori che commentavano in diretta il terremoto nello stesso istante di una scossa che faceva tremare il terreno e crollare interi palazzi.

Ma Piero Angela sentiva la necessità di allargare i suoi interessi oltre che al giornalismo anche alla scienza. Si avvicina così ai grandi avvenimenti planetari a cominciare dalla conquista della luna che avvenne il 20 luglio del 1969.

Negli anni 70 la scienza e la tecnologia sono in grande ascesa e Piero Angela coglie l’occasione per approfondire i temi dello spazio abbinati alla cultura e all’antropologia per consentire  una conoscenza più approfondita di queste materie.

Nel marzo del 1981nasce così la trasmissione Quark, la scienza alla portata di tutti. La sigla è accompagnata dalla musica dolcissima di Johann Sebastian Bach scelta personalmente dall’autore della trasmissione.

Piero Angela era un profondo conoscitore della musica Jazz e nei frequenti viaggi all’estero deliziava la troupe mettendosi al pianoforte suonando pezzi di notevole pregio in onore di chi collaborava con lui alla riuscita delle trasmissioni.

Alla notizia della sua scomparsa il Presidente della Repubblica lo ha cosi ricordato:     “Intellettuale raffinato, giornalista e scrittore che ha segnato in misura indimenticabile la storia della televisione in Italia, avvicinando fasce sempre più ampie di pubblico al mondo della cultura e della scienza”.

Piero Angela nel 2004 è stato insignito del titolo di Grande Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana.

Nelle condoglianze del Presidente del Consiglio Draghi si legge: “Il suo impegno civile contro le pseudoscienze è stato un presidio fondamentale per il bene comune, ha reso l’Italia un Paese migliore. Piero Angela è stato un grande italiano, capace di unire il Paese come pochi”.

Tantissimi sono i riconoscimenti ricevuto da un grande divulgatore, persino dal premio Nobel Giorgio Parisi, vicepresidente dell’Accademia nazionale dei Lincei e Premio Nobel per la fisica 2021.

In una intervista rilasciata all’Ansa Piero Angela dichiarava: “Da quel lontano 1981 il mondo è cambiato ma il linguaggio usato per raccontarlo è rimasto lo stesso. Perché entrando nelle case degli italiani siamo diventati parenti dei telespettatori. Ma a modo nostro abbiamo anche fatto politica, usando proprio messaggi semplici e chiari a tutti, lontani dalle liti e dalle bagarre che tengono oggi banco”.

Per nostra fortuna Piero Angela ci ha lasciato in eredità un altro divulgatore scientifico che continuerà certamente la sua opera negli anni a venire, Alberto Angela suo figlio che ha dimostrato grande capacità comunicativa per ricordarci un papà speciale come Piero.

Giuseppe Careri