Il voto: arrivati al capolinea …ma non lo sanno
E’ veramente deprimente seguire i commenti di politici e giornalisti dopo il voto di domenica scorsa che ha fatto toccare il minimo storico d’affluenza ai seggi.
Nonostante i referendum abbiano registrato il voto di appena il 20 % degli aventi diritto abbiamo ascoltato amene valutazione come se fosse davvero una cosa seria interrogarsi sul risultato finale. In un paese serio tutto l’armamentario televisivo sarebbe stato chiuso anzitempo per “impraticabilità” del campo.
Colpisce molto come nessun leader di partito si sia posto il problema di tanto sfacelo, della conferma di come la gente abbia davvero preferito andarsene al mare piuttosto che prestarsi agli inutili riti della politica nostrana.
Quanto manca un Aldo Moro che, nel pieno della contestazione giovanile di fine anni ’60, preferì concentrarsi in una riflessione profonda e cominciare a porsi il problema del come “ricominciare” ad ascoltare un Paese che sempre di più se ne andava per la propria strada.
Noi abbiamo dato corso ad una iniziativa politica perché da tempo riteniamo che siamo di fronte ad un encefalogramma piatto e non bastano più i pannicelli caldi. E’ evidente che quella della Politica è solo una parte della crisi più generale che ha colpito l’Italia. Ma è altrettanto vero che dalla Politica ci si attende un progetto che, purtroppo, non arriva perché troppo presa nelle proprie modeste vicende e dalla modestia dei suoi personaggi.
Spiace anche vedere come il mondo della comunicazione, quello della cultura, il sistema economico si acconcino a convivere con questi limiti e partecipano alla pochezza complessiva. Mentre è il momento che il Paese tutto riesca a darsi un colpo d’ala invece che farsi coinvolgere opportunisticamente nel gioco al ribasso che sia il centrodestra, sia il centrosinistra vogliono chiaramente continuare a fare nonostante sappiano bene che su questa strada giungerà un conto salatissimo da pagare per tutti gli italiani.
Sono i momenti come questi a confermarci che siamo su quella strada giusta che già in tempi non sospetti indicammo con il lancio del Manifesto Zamagni (CLICCA QUI).