I morti per Covid e l’inquinamento

I morti per Covid e l’inquinamento

Secondo uno studio pubblicato su “Nature’s Scientific Reports” (CLICCA QUI), finanziato dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio raggio per conto del Copernicus Atmosphere Monitoring Service”, molti  più esseri umani avrebbero potuto essere salvati in tutta l’Europa se avessimo avuto meno inquinamento e una migliore qualità dell’aria. Soprattutto, nella fase iniziale del diffondersi della pandemia.

Le misure adottate con l’introduzione delle famose “zone rosse” per arginare il diffondersi della pandemia hanno fortemente ridotto la circolazione di auto e camion sulle strade di tutta l’Europa. Gli studiosi che hanno condotto la ricerca, tra cui l’italiano Antonio Gasparrini, professore di biostatistica ed epidemiologia presso LSHTM, la Scuola di igiene e medicina tropicale di Londra, sono giunti alla conclusione che esiste una correlazione tra il miglioramento della qualità dell’aria e la riduzione del numero dei decessi provocati dalla Covid-19.

L’analisi di 47 città europee, sui dati relativi al periodo gennaio luglio 2020, ha portato a rilevare che Parigi, Londra, Barcellona e Milano sono tra le prime sei metropoli con il maggior numero di morti risparmiate. La chiusura dei luoghi di lavoro e delle scuole nelle città europee ha ridotto i livelli di inquinamento atmosferico grazie alla riduzione del traffico e dei movimenti delle persone, anche a seguito dell’annullamento degli eventi pubblici.

Lo studio dice che le differenze mostrate tra le città prese in considerazione per quanto riguarda la riduzione del numero dei morti possono essere correlate ai diversi tempi di attuazione delle politiche di blocco, nonché alla variazione della rigidità dei provvedimenti adottati. Ad esempio, Milano ha segnato prima delle altre città un calo nell’andamento del numero dei decessi registrato, allorquando nel capoluogo della Lombardia le concentrazioni di sostanze inquinanti nell’atmosfera sono scese al minimo intorno alla metà del marzo 2020.  Londra c’è arrivata più tardi di una quindicina di giorni. A Stoccolma, invece, gli effetti positivi dovuti alla riduzione dell’inquinamento atmosferico sono stati molto meno sensibili a causa principalmente degli interventi meno severi introdotti dal Governo svedese.

CV