Tito Stagno in viaggio sulla Luna – di Giuseppe Careri

Tito Stagno in viaggio sulla Luna – di Giuseppe Careri

“Vai piano dicono da Houston; 5 piedi e mezzo, 2 metri…. Go!!!! Ha toccato!!!! Ha toccato il suolo lunare” annuncia emozionato Tito Stagno dopo oltre 20  ore di diretta televisiva sulla luna in bianco e nero. Applauso fragoroso dei numerosi ospiti, giornalisti e tecnici Rai nello studio grande di via Teulada. Da Houston interviene Ruggero Orlando e dice: “No, non ha toccato”. Stagno scuote la testa contrariato ma continua: “Signori, sono le 22.17 in Italia, sono le 15,17 a Houstun, le 14,17 a New York. Il veicolo portato dall’uomo ha toccato un altro corpo celeste. Questo è frutto dell’intelligenza, della collaborazione scientifica e della fede. A voi Houston”.

E’ il 20 luglio 1969. Lo studio 3 di Via Teulada è gremito di ospiti in attesa dell’inizio della telecronaca diretta dell’allunaggio di Neil Armstrong sul suolo lunare.

Tito Stagno e Piero Forcella sono in postazione per commentare la telecronaca dell’allunaggio insieme a commentatori ed esperti che li affiancano. C’è tensione in studio, così pure nelle redazioni e nei reparti produttivi del quinto piano di via Teulada. Biagione Agnes, Vice Direttore di Willy De Luca, coordina la storica trasmissione televisiva dando ordini anche al regista, ai redattori e ai cameraman e tecnici in studio. Una lunghissima trasmissione giornalistica che ha vissuto momenti di tensione, ma anche di grande soddisfazione per il successo della diretta allestita dalla Rai. Tito Stagno ha avuto il privilegio di commentare le prime parole pronunciate dall’astronauta Neil Armstrong all’ultimo gradino dell’astronave Lem con la ormai famosa frase: “That’s one small step for a man, one giant leap for mankind” “Questo è un piccolo passo per un uomo, un gigantesco balzo per l’umanità”.

Tito Stagno ci ha lasciato all’età di 92 anni. La diretta sulla Luna del 1969 è solo uno dei grandi avvenimenti commentati dal giornalista nato a Cagliari.

Nel 1954, all’età di soli 24 anni, vince il primo concorso nazionale per telecronisti Rai. Partecipa a un corso di specializzazione insieme ai grandi giornalisti e scrittori della Televisione Pubblica insieme a Furio Colombo, Gianni Vattimo, Umberto Eco.

Nel 1956, alle sue prime armi, è chiamato a commentare l’importante diretta dei Giochi Olimpici invernali di Cortina D’Ampezzo.

L’ascesa di Tito Stagno è inarrestabile. Nel 61 la Rai gli affida i commenti su Yuri Gagarin nei primi viaggi nello spazio. Ma i suoi interessi sono molteplici. Nelle sue telecronache commenta la visita dei Reali d’Inghilterra e di John Fitzgerald Kennedy. Segue i viaggi del nostro Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat. Ricordo la visita ufficiale del Presidente italiano a Londra di cui si sono poi stampati due francobolli per la commemorazione. Tito Stagno in quel viaggio di lavoro era capo del gruppo per i servizi giornalistici da inviare al telegiornale, allora unico, con una replica sulla rete seconda.

Ho vivo l’immagine di quella trasferta cosi impegnativa per giornalisti, operatori, montatori e tecnici arrivati dall’Italia. Mi colpiva la sicurezza di Tito, la sua precisione a volte esagerata. Diceva: “mi raccomando la durata del “pezzo” deve essere “tassativamente” 1 minuto e 32” che lui aveva cronometrato in precedenza. Ci si sentiva comunque sicuri con lui, soddisfatti di fare un lavoro di equipe spesso sconosciuto ai non addetti a questo tipo di lavoro. Pensate che a Londra la Rai aveva trasferito tutte le attrezzature tecniche per la ripresa, il montaggio, la grafica, infine addirittura il camion per lo sviluppo stampa della pellicola 16m/m.

All’epoca della Riforma della Rai del 1976, in cui fu decisa la tripartizione dei telegiornali, Tito Stagno fu, per certi versi, “emarginato” e assegnato alla responsabilità della Domenica Sportiva.

Uomo elegante, gentile, professionale, pretendeva da tutti un abbigliamento sobrio nelle trasmissioni della “sua” Domenica Sportiva  che condusse per diversi anni.

Tito aveva un bel rapporto con i suoi colleghi ma, soprattutto, con i tecnici che collaboravano alla stesura dei servizi da trasmettere. Spesso arrivava una sua lettera di complimenti al settore del montaggio dove ci si ritrovava quotidianamente.

Alcuni anni fa andai a trovarlo nella sua bella casa ai Parioli. Ricordammo tanti episodi del passato, tante battaglie affrontate insieme. Naturalmente parlammo anche della diretta sulla Luna e del contrasto con Ruggero Orlando sullo sfasamento di pochi secondi sul suo annuncio. Parlammo poi di chi negava che l’allunaggio ci fosse realmente stato. Ridemmo di gusto per questa scemenza.

Tito Stagno aveva il gusto dell’eleganza, del fisico asciutto che mostrava con orgoglio anche ai suoi amici. Era meticoloso, preciso, rispettoso del ruolo altrui. Per tanti anni è stato un testimone televisivo importante del suo tempo ma, soprattutto, ne è diventato un grande protagonista nell’arco di tanti anni di successi.

In una delle sue ultime interviste Tito parlò nuovamente della diretta lunare del 20 luglio1969 e, dopo aver ricordato al cronista di aver studiato un anno per la diretta sulla Luna, gli confessò: “Il chiaro di luna mi ha illuminato per tutta la vita”. Addio Tito Stagno, adesso sei in sua compagnia.

Giuseppe Careri