Calcio notti magiche. Con l’Italia che riparte – di Giuseppe Careri

Marco Verratti of Italy celebrates with team mates and coach Roberto Mancini after scoring the goal of 2-1 
Torino 11-06-2019 Juventus Stadium 
European Qualifiers Qualifying round 
Italy - Bosnia 
Photo Image sport/Insidefoto

Dopo la bella vittoria sul Belgio per 2 a 1 ai quarti di finale della Coppa Europea, l’Italia calcistica si prepara ad affrontare le furie rosse della nazionale spagnola nella semifinale di martedì 6 luglio che si svolgerà allo stadio Wembley di Londra, il tempio del calcio mondiale.

Quindici milioni di spettatori hanno assistito in Tv alla partita dell’Italia contro il Belgio facendo il tifo come da tempo non si vedeva; migliaia di tifosi scesi nelle piazze e nelle strade di tutta Italia con i caroselli, l’esultanza, l’allegria, la spensieratezza  e la gioia per festeggiare la vittoria della nostra nazionale.

Entusiasmo dei tifosi che per almeno un giorno si sono dimenticati della pandemia, del virus e delle varianti, soprattutto la Delta, che nei contagi è ormai al 22% in Italia, ma al 35% nel Lazio e addirittura al 56% in Abruzzo. In totale sono 16 le regioni “toccate” dalla variante indiana.

Certo la gioia per la vittoria che proietta l’Italia alla semifinale con la Spagna è incontenibile, ma le immagine degli stadi gremiti con migliaia di tifosi inneggianti, vicini l’uno con l’altro, è un’immagine preoccupante che dovrebbe far riflettere l’Uefa e i responsabili del Campionato Europeo.

Come riporta l’agenzia Ansa, sono 1991 i tifosi scozzesi risultati positivi da contagio nelle due settimane dopo aver assistito alle partite della Nazionale Scozzese.

Opportunamente l’Inghilterra, dopo la vittoria sulla Germania, ha invitato i tifosi del calcio di vedere le partite in televisione da casa per evitare ulteriori contagi. La Regione Lazio ha emanato una ordinanza per la quarantena di 5 giorni per impedire ai tifosi della Gran Bretagna di entrare allo stadio Olimpico di Roma per assistere alla partita con l’Ucraina.

La Federcalcio inglese, a sua volta,  ha deciso di non mettere in vendita nel Regno Unito il contingente di biglietti riservati ai tifosi dell’Inghilterra per la partita dei quarti di finale che si è svolta ieri e che ha visto la vittoria della squadra inglese per 4 a 0.

Da un paio di settimane il campionato Europeo di calcio ha fatto dimenticare a molti il rischio di contrarre il virus soprattutto negli assembramenti assurdi visti negli stadi. Non è solo colpa dei tifosi. Ma del mancato rispetto di un distanziamento impossibile quando il numero dei tifosi presenti è troppo elevato, come risulta dalle immagini televisive apparse nella maggior parte degli stadi.

Certo, dietro il gioco del calcio si nasconde un’attività economica pazzesca a cominciare dagli ingaggi dei calciatori, degli allenatori e di tutti coloro che ruotano intorno al gioco più bello del mondo. Ma questo non può giustificare un aumento dei positivi  che prolungherà nel tempo la pandemia.

Non è ammissibile aumentare gli incassi attraverso un numero maggiore di spettatori negli stadi per pagare poi un giocatore valutato 90 milioni di euro per un ingaggio in una squadra di club o che percepisca 3/4 milioni per una stagione in un momento che tutto il mondo è attraversato da una crisi economica insostenibile.

L’Italia ci ha fatto sognare e seguiremo con la stessa passione le prossime due partite con la Spagna e la vincitrice di Inghilterra/Danimarca.

Ci ha fatto sognare, ci farà sognare ancora. Le sue vittorie hanno dato l’impulso a un rinnovato ottimismo per il futuro anche in campo economico e sociale. E’ una riscossa dopo tanti mesi di restrizioni e di divieti. Non si possono dimenticare, però, i rischi di un possibile ritorno massiccio del virus, di un contagio indiano più veloce, comunque sempre insidioso.

In Italia abbiamo davanti una stagione politica complessa, con continue diatribe da superare per il Presidente del Consiglio Draghi. La crisi dei Cinque Stelle, tra il Garante Beppe Grillo e l’ex Presidente del Consiglio Conte, se non trova una soluzione per evitare la scissione del Movimento, complicherà ulteriormente il percorso di un Governo che è sottoposto, a sua volta,  a uno sforzo per alleviare le sofferenze di tanti lavoratori in cassa integrazione o, peggio ancora, di coloro senza più un lavoro e un salario necessario per vivere e mantenere una famiglia. Godiamoci dunque la prossima partita con la Spagna, facciamolo con distanziamento e con responsabilità.

Sosteniamo con entusiasmo i nostri calciatori, ma non dimentichiamo la pandemia con la sua carica virale che ancora mette paura.

Giuseppe Careri