Stato di emergenza Covid-19 fino a dicembre – di Giuseppe Careri

Stato di emergenza Covid-19 fino a dicembre – di Giuseppe Careri

L’aumento dei contagi in Italia e nel resto del mondo, costringono il Governo a procrastinare per altri sei mesi lo stato di emergenza che scade il prossimo 14 luglio fino al 31 dicembre 2020.

Martedì prossimo, dopo il Consiglio dei Ministri, ci si sposterà al Senato per ascoltare l’informativa del Ministro Roberto Speranza sull’andamento dei rischi della pandemia in Italia e sulla necessità di allungare lo stato di emergenza del coronavirus fino a Dicembre. Seguirà, forse, il voto dell’aula

L’apertura del Governo al ripristino di quasi tutte le attività economiche, ma anche di divertimento e di viaggi, è probabilmente la causa dell’aumento dei contagi nel nostro paese, causato, però, anche dai ritorni da paesi “contaminati e dai “piccoli focolai” scoppiati in diverse località regionali.

I continui assembramenti nei week end, l’irresponsabilità di molti cittadini di non indossare la maschera, o curare l’igiene delle mani, sono ormai frequenti in varie località italiane, quasi a significare che il virus è ormai un problema del passato.

A questo senso di irresponsabilità collettiva hanno contribuito anche dichiarazioni contrastanti di medici, virologi e personalità culturali che hanno “minimizzato” il virus come un piccolo animale morente privo quindi della pericolosità iniziale. Anche le dichiarazioni del fondatore del Censis, Giuseppe De Rita, rilasciate al venerdì di Repubblica creano sconcerto tra i cittadini. Dice: “non ho mai messo una mascherina; nel Bergamasco, o nel bresciano, la paura  è più che giustificata; Ma qui a Roma? Ho parlato con amici lucani, umbri,  campani, che vivono in territori appena lambiti dal Covid, eppure li ho visti tutti divorati dalla medesima, tremenda paura”.

Occorre ricordare a ognuno di noi che in Italia a causa della pandemia sono morte 35 mila persone, con 243 mila contagiati; negli ultimi due giorni ci sono stati 276 contagi e, ieri, 188. Poi basta guardare la tragedia che ha colpito gran parte del mondo, dagli Stati Uniti che hanno migliaia di contagi ogni giorno, e poi il Brasile, l’India, il Perù. Nel mondo, in un solo giorno, ci sono stati 230 mila contagiati. Non abbassare la guardia è quindi un obbligo sociale per tutta la popolazione.

In questa ottica, il Ministro della Salute Roberto Speranza ha chiuso la nostra frontiera a diversi paesi e ha impedito a un aereo proveniente da Bangladesh di entrare in Italia.

E’ notizia dell’Ansa di un quartiere di Roma, P.za Bologna, dove la polizia locale  ha chiuso la zona per troppi assembramenti che impedivano di fatto il distanziamento tra le persone, chiudendo altresì alcuni locali per le troppe persone presenti.

A Santa Margherita, i carabinieri hanno multato una storica discoteca, tra le più frequentate da giovani e vip, dove cantò anche Frank Sinatra, per mancato rispetto delle norme anti Covid. Tanta gente senza mascherine e senza il rispetto del distanziamento fisico.

La paura di una crisi economica senza precedenti ha costretto in definitiva il Governo a riaprire negozi, bar, ristoranti, discoteche, persino il gioco del calcetto. Bene naturalmente ha fatto. Ma, contestualmente, dovrebbe esercitare un controllo più stretto soprattutto nelle zone dove la movida coinvolge migliaia di ragazzi e non.

In questi giorni si respira di nuovo un aria di paura per un ritorno massiccio del coronavirus. Per precauzione, e per avere la possibilità di intervenire immediatamente, il Governo ha deciso di prolungare di sei mesi lo stato di emergenza. A mio parere è una buona iniziativa, un modo prudente di non farci trovare impreparati al peggio. Certo, i controlli devono essere più massicci per sperare di non aumentare ulteriormente il numero dei morti e quello dei contagi.

Ci sarà battaglia in Parlamento, con le opposizioni di destra che faranno le barricate per non far passare lo stato di emergenza. Un modo irresponsabile per impedire al Governo di predisporre tutte le iniziative per non farci cadere tutti nel baratro della pandemia. Per una volta, il senso di responsabilità dovrebbe animare tutto il Parlamento, come hanno dimostrato, del resto, i cittadini nel periodo del lockdown rimanendo chiusi in casa per tre mesi.

Al Messaggero il Prof. Giuseppe Ippolito, Direttore Scientifico dell’Istituto Spallanzani, dichiara: “Giusto un forte controllo centrale per agire immediatamente. Ce n’è bisogno perché l’epidemia non è finita.

Le notizie che ci giungono da altre parti del mondo, ci dicono che il virus è sempre in circolazione e nuovi focolai possono manifestarsi appena si presentano le condizioni.

Giuseppe Careri