Bimbi plagiati e strappati alle famiglie

Bimbi plagiati e strappati alle famiglie

E’ una brutta storia di bambini plagiati da medici, psicologi, assistenti sociali tolti alle famiglie di origine per assegnarli poi in affido ad altre coppie dopo una permanenza più o meno prolungata in una casa famiglia.

E’ la triste e inquietante storia di Bibbiano, in provincia di Reggio Emilia, ma anche di altre città dove, a partire dall’estate scorsa, è scoppiato lo scandalo degli affidi.

L’inchiesta giudiziaria coordinata dalla Procura di Reggio Emilia ha infatti indagato 27 persone per reati vari nell’inchiesta chiamata “angeli e demoni”. Di cosa si tratta?

Secondo l’inchiesta della Procura, molti bambini tolti alle famiglie legittime venivano per così dire manipolati da Assistenti Sociali e altre figure mediche prive di scrupoli che li plagiavano per far dire loro tutto il male possibile dei genitori. Nell’ordinanza del tribunale le relazioni dei servizi sociali erano falsificati. Lo scopo era di togliere ai genitori naturali i loro figli e darli in affido ad altre famiglie o a single.

Addirittura alcuni disegni dei bambini venivano contraffatti dai psicologi con l’aggiunta di simboli sessuali per costringerli a rievocare momenti negativi del rapporto con il proprio papà. In alcuni casi si ricorreva a uno strumento elettrico applicato a mani e piedi, non previsto nella nostra medicina ufficiale, per costringerli a ricordare sevizie dei genitori nei loro confronti. Plagiare i bambini con ricordi familiari a volte inesistenti, significava poi toglierli alle famiglie di origine per affidarli ad altre coppie magari prive di figli. In questo modo subdolo, una bambina dal nome di fantasia Francesca, viene affidata a una donna single omosessuale, amica, è stato poi accertato, dell’operatrice sociale anch’essa omosessuale.

Operatori sanitari senza scrupoli, sono riusciti quindi a manipolare la mente di bambini ignari per i loro scopi e i loro interessi, bypassando leggi costituzionali che proteggono la famiglia e i figli, come recita l’articolo 30 della Costituzione:

“E’ dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio. Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti il loro compiti”.

Psicologi, medici, assistenti sociali, anziché osservare le direttive costituzionali hanno seguito i loro interessi meschini, spesso d’interesse economico, e di assoluta noncuranza del danno umano e sociale arrecato ai bambini e ai genitori legittimi.

Nelle linee guida della Carta di Noto IV è scritto:

E’ necessario che gli esperti (psicologi, psichiatri e neuropsichiatri infantili) e le altre figure professionali (magistrati, avvocati, Polizia Giudiziaria) coinvolte nella raccolta della testimonianza dei minori possiedano specifiche competenze legate ad una aggiornata formazione in psicologia forense e della testimonianza. Le dichiarazioni vanno assunte utilizzando protocolli d’intervista o metodiche basate sulle indicazioni della letteratura scientifica accreditata.

Nel caso della Val D’Elza, invece, queste metodiche sono state per lo più disattese, addirittura stravolte. In una trasmissione televisiva, Le Iene hanno realizzato un reportage su Bibbiano. Hanno pubblicato poi l’audio delle dichiarazioni dei bambini che piangono disperati per la separazione dai genitori. “Adesso dove vanno i bambini? Alla casa famiglia. Cos’è la Casa Famiglia? chiede il bimbo. La casa famiglia è un posto dove ci sono i bambini senza genitori. Ma io ce li ho i genitori!!! risponde il bimbo disperato. Le iene hanno poi consegnato al Consiglio Superiore della Magistratura una denuncia riguardante 50 casi di bambini strappati alle famiglie.

L’orrore suscitato dai bambini plagiati ha risvegliato la coscienza di molti genitori e dei media ignari fino ad oggi di tale orrore. Resta in primo piano il dolore indelebile di bambini colpiti da un trauma difficile da dimenticare; una violenza a un’età dove dovrebbero solo giocare, stare in una famiglia attenta ai loro bisogni e alle loro esigenze primarie come recita il codice civile 315 bis:

“Il bambino ha diritto di essere mantenuto, educato, istruito e assistito moralmente dai genitori, nel rispetto delle sue capacità, delle sue inclinazioni naturali e delle sue aspirazioni”.

Il dramma della separazione, le liti, il divorzio, il lavoro precario e le difficoltà economiche sono spesso gli elementi scatenanti di una scarsa attenzione verso i propri figli. Per questo i genitori perdono di vista i loro doveri verso i figli; nella stragrande maggioranza dei casi, però, il loro amore nei confronti dei propri figli compensa, almeno in parte, la mancanza di attenzione verso i loro studi, la loro educazione, la loro igiene personale. Non per questo, però, devono essere privati dall’affetto dei loro figli, soprattutto se plagiati come sembra sia accaduto nel caso di Bibbiano.

Giuseppe Careri