Allarme per micro plastica negli oceani. A rischio balene e squali

Allarme per micro plastica negli oceani. A rischio balene e squali

La plastica costituisce sempre più un rischio per le creature marine. Soprattutto le cosiddette microplastiche per cui gli scienziati stanno chiedendo una ricerca più approfondita sull’impatto che queste hanno  su balene e squali , le specie marine cioè che maggiormente vivono filtrando  il cibo minuscolo costituito dal plancton e che finiscono per assorbire i micro frammenti di plastica finiti in mare. Si tratta dei piccoli pezzi di plastica lunghi meno di cinque millimetri diffusi un po’ in tutte le acque marine dell’intero il mondo.

Ricercatori di Stati Uniti, Australia e Italia hanno in questo senso pubblicato i risultati di uno studio sulla rivista Trends in Ecology and Evolution sostenendo che  i giganti dell’oceano affrontano “rischi significativi” a causa delle microplastiche.

Secondo le stime degli scienziati,  i grandi abitatori degli oceani come  alcune balene potrebbero ingerire centinaia di frammenti di plastica al giorno dopo aver condotto le loro ricerche nel  Golfo del Messico, nel Mar Mediterraneo, nel Golfo del Bengala e nel cosiddetto Triangolo del corallo.

Secondo i ricercatori, i cetacei e gli altri animali marini che assumono cibo filtrando acqua e plancton sono anche esposti  alla tossina attraverso l’ingestione di plastica potrebbe e, quindi, possono vedere influenzati molti processi biologici, come la crescita e la riproduzione, mettendo ancora di più a rischio le popolazioni dei grandi abitanti del mare.