La direzione Pd approva la linea Renzi, ma si spacca anche se la rottura non é ancora sancita. La minoranza non vota
E’ finita come doveva finire, visto che nessuna delle due parti in campo aveva mostrato l’intenzione di andare verso l’altra. La direzione del Pd approva la relazione di Matteo Renzi, ma la minoranza non vota. Le cose sono rimaste le stesse rispetto a quando la direzione ha aperto i lavori con la differenza che si é vieppiù cristallizzata una contrapposizione che rischia di trasformarsi in divisione netta ed irreparabile.
Renzi continua a non mostrare alcuna preoccupazione sulla situazione anche se fa capire di non sottovalutare il rischio che il gruppo parlamentare della Camera del suo partito possa portare ad un risultato da quello atteso: “Spero- ha detto- sia l’ultima direzione in cui discutiamo di legge elettorale, poi è opportuno che il gruppo alla Camera abbia la possibilità di riunirsi e decidere in merito se lo riterrà opportuno. Io oggi chiedo un voto su questa riforma come ratifica di quello che abbiamo fatto e come mandato per i prossimi mesi”.
Per Renzi, insomma, é stato importante portare a casa la conferma che i vari gruppi del partito che gli assicurano la guida del Pd, e quindi di Palazzo Chigi, stanno con lui senza farsi affascinare dal richiamo della minoranza. Alla conta in Parlamento ci penserà dopo.