L’attivista di Greenpeace Cristian D’Alessandro libero in Russia su cauzione. Liberati 10 dei partecipanti all’azione contro la piattaforma petrolifera del Baltico

L’attivista di Greenpeace Cristian D’Alessandro libero in Russia su cauzione. Liberati 10 dei partecipanti all’azione contro la piattaforma petrolifera del Baltico

Concessa la libertà condizionale all’attivista italiano di Greenpeace Cristan D’Alessandro in carcere in Russia per aver pafificamento assaltato con un grupo di ambientalisti una piattaforma petrolifera nel Mar Baltico il 19 settembre scorso. Con lui liberati anche 6 dei 30 attivisti detenuti. La corte Kalininskij di San Pietroburgo, ha così accolto la richiesta del suo avvocato, concedendo la scarcerazione su cauzione.

“Sono troppo euforico, datemi il tempo di riprendermi – ha eseltato alla notizia Aristide D’ Alessandro, padre di Cristian – Sto avvertendo parenti ed amici. Quasi certamente mi recherò in Russia per andare a prendere mio figlio. Con Cristian D’Alessandro scarcerati altri sei passeggeri della Artic Sunrise, la nave di Greenpeace su cui si trovavano durante l’assalto. Lasciano così il carcere su cauzione la 1cristian2brasiliana Ana Paula Alminhana Maciel, il neozelandese David John Haussmann, l’argentino Miguel Hernan Perez Orsi, il polacco Tomasz Dziemianczuk, l’argentina Camila Speziale e il canadese Paul Douglas Ruzycki, scarcerati da altri tribunali della città russa. Respinta così la richiesta dell’accusa che voleva prorogare per tutti gli arrestati la custodia in carcere per altri tre mesi. Rimangono per il momento sub judice altri 20 attivisti di Greenpeace.

Per la liberazione di Cristian e dei suoi compagni di movimento si erano mobilitati anche 59 sindaci italiani che hanno firmato la ‘Dichiarazione di solidarietà di Greenpeace per gli Arctic30’. Tra loro anche i primi cittadini di Milano, Napoli, Torino, Palermo e Bari. “Ringraziamo i sindaci per aver preso posizione a favore dell’attivismo nonviolento – ha dichiarato 1cristian4Alessandro Giannì, direttore delle campagne di Greenpeace Italia – Chiediamo però al primo ministro Enrico Letta e ai politici di tutta Italia di seguire questo esempio e di rendere pubblico il proprio sostegno, così come hanno già fatto 139 parlamentari e altre personalità del mondo della cultura e dello spettacolo”. Un invito cui il presidente del consiglio Enrico Letta non si è sottratto. “Appena avuta la certezza da San Pietroburgo – si legge in un tweet pubblicato sul suo profilo – ho comunicato al padre di D’Alessandro la notizia della liberazione su cauzione del figlio. E’ un primo passo”. E’ seguita poi una telefonata tra il Premier e il padre del ragazzo.

Beatrice Zamponi